Casa, rifiuti fuori cassonetto, cittadella dell’innovazione, senzatetto e minori stranieri non accompagnati: sono le quattro sfide per il 2025 della Loggia, delineate nel bilancio di fine anno della sindaca Laura Castelletti. "Abbiamo alle spalle un anno complesso, con difficoltà globali, emergenze climatiche, l’aggravarsi delle diseguaglianze – ha ricordato, sul palco del teatro Borsoni –. Tutto questo ha inciso e inciderà sulla vita anche della nostra città, in termini di preoccupazioni, paure, tensioni, e anche risposte da dare. Serve uno sforzo di creatività politica notevole, dobbiamo mettere in campo una visione audace". Il 2025 si aprirà con le ruspe nel sito industriale della Caffaro, mentre è da poco arrivato l’impegno del Governo a destinare i 250 milioni del risarcimento da Livanova a Brescia e ai territori inquinati (accolto un ordine del giorno degli onorevoli bresciani Fabrizio Benzoni e Gianantonio Girelli).
Bonifiche (9 milioni a bilancio), mobilità dolce (tram), nuovi servizi, scuole, ma anche sicurezza con il modello Carmine e la risposta differenziata rappresentano le direttrici su cui la Loggia continuerà a muoversi, ma accanto a questi diventeranno centrali le quattro sfide individuate dalla sindaca. "La questione casa è un problema comune a molte città, non ci sono ricette magiche – ha spiegato Castelletti –. Tuttavia a livello nazionale manca un piano casa, non ci sono strumenti adeguati. Noi ci siamo impegnati a rendere disponibili 600 appartamenti in 5 anni e ora siamo a un terzo. Non possiamo fare gli immobiliaristi, ma possiamo rafforzare l’Agenzia per la casa e render più facile la rigenerazione degli spazi che esistono". Un giro di vite sarà dato al fuori cassonetto, aumentato del 30%, con l’abolizione dei green box, ma il Comune vuole essere parte attiva nella realizzazione della cittadella dell’innovazione, sapendo che "ci sono imprese e imprenditori, università, singoli capaci di innovare, ma è il momento che ci si metta insieme". Sempre più un’emergenza, infine, la gestione di senza fissa dimora e minori stranieri non accompagnati, su cui il Comune anticipa 9 milioni (poi coperti dallo Stato).
"Siamo a un livello per cui non possiamo più accoglierli in modo adeguato, così come dobbiamo creare dei percorsi per evitare che “spariscano“ dopo il compimento dei 18 anni, ma non possiamo farlo da soli".