Leno (Brescia), 19 giugno 2018 - Il "giallo" archeologico dell’abbazia di Leno ricomincia. E i detective, come sta avvenendo da qualche anno a questa parte, saranno di nuovo gli studenti universitari, già pronti ad affondare setacci e rastrelli in mille metri quadri di terra. Sotto l’area in cui sorgeva il monastero maschile di San Benedetto, gemello di quello femminile di Santa Giulia, fondato nel 758 per volontà dell’ultimo re longobardo Desiderio. Un cantiere che si sta rivelando "di rilevanza scientifica eccezionale per aggiornare le conoscenze storiche del periodo altomedievale, con caratteristiche uniche a livello europeo" spiega il professor Fabio Saggioro, docente dell’Università di Verona, che lo dirige insieme ad Andrea Breda, Sovrintendenza. I lavori nel parco di Villa Badia riprenderanno il 25 giugno e dureranno fino al 13 luglio.
Prenderanno le mosse dai ritrovamenti compiuti nel corso dell’ultima campagna di scavi, tra il 2014 e il 2017. Ovvero, edifici, palificate lignee, riporti, scarichi e resti di una costruzione ad uso residenziale di oltre 200 metri quadri collocabile a metà del settimo secolo, dunque di epoca premonastica, che sembra far parte del complesso monastico pur non rispondendo ai canoni costruttivi dell’epoca.
"Somo stati rinvenuti ciottoli e laterizi che servivano a reggere sovrastanti costruzioni lignee e parti di muro – continua Saggioro – Abbiamo trovato persino assi in legno conservate molto bene perché giacevano sepolte sotto la falda acquifera e non sono state corrose". Nelle tre settimane di scavi - a promuoverli, Fondazione Dominato Leonense, Cassa Padana, Università degli Studi di Verona con il contributo di Regione Lombardia - gli archeologi saranno affiancati da studenti universitari di tutta Italia, che beneficeranno di vitto e alloggio pagati. I ricercatori saranno chiamati a delimitare il perimetro del misterioso edificio e ad acquisire elementi in più per capire meglio chi vi dimorasse. "L’abbazia di Leno ha svolto un ruolo centrale nelle vicende politiche e religiose dei secoli centrali del medioevo, era un luogo cruciale in Europa – continua il docente – L’area fu insediata e sfruttata già in età romana. Le campagne di ricognizioni di superficie hanno evidenziato grande vitalità e una presenza articolata di popolamento in età altomedievale".
Insediamenti così significativi da spiegare forse la decisione di re Desiderio di fondare proprio a Leno il monastero benedettino. (Info: Fondazione Dominato Leonense, www.fondazionedominatoleonense.it).