Tutti e 4 gli operai edili morti nel cantiere di Firenze hanno vissuto, o in alcuni casi vivevano ancora, a Palazzolo sull’Oglio, l’ultimo Comune della provincia di Brescia.
Muhamed Toukabri, tunisino, 53 anni. Mohamed El Farhane, 24 anni, originario del Marocco, così come i connazionali Toufik Haidar, 43 anni, e Bouzekri Rahimi, 56 (del quale non ancora è stato trovato il corpo, mentre la quinta vittima è il sessantenne Luigi Coclite, di casa a Collesalvetti, Livorno).
Alla macelleria islamica Assalam di Laghlimi Jaouad in via Sarioletto a Palazzolo, dove in queste ore è stata organizzata una raccolta fondi per aiutare le famiglie delle vittime, tutti li conoscevano bene. "Venivano sempre qui a fare la spesa, è un disastro", racconta commosso il titolare, Jaouad. "Erano brave persone". Nel negozio ha esposto una scatola per le offerte. Sopra ha scritto con il pennarello: "Raccolta per fratelli morti", in italiano e arabo. Haidar era in Italia da 15 anni, per 8 aveva preso casa a Palazzolo e da poco si era trasferito nella Bergamasca, a Chiuduno. Manteneva moglie e 2 figli in Marocco, e fino allo scorso novembre era iscritto alla Fillea Cgil di Bergamo. Anche El Farhane risulta essere vissuto a Palazzolo per un paio di anni e pare essersi spostato nella Bergamasca di recente.
Idem gli altri per un periodo ospiti di amici e parenti nel centro dell’Ovest bresciano. "Lavoravano tutti per un’azienda edile di Chiari - spiega il macellaio -. Partivano in squadra tutti i lunedì mattina per andare in trasferta a lavorare e rientravano a casa il venerdì sera. Insieme a loro l’altro giorno c’erano colleghi della stessa azienda che si sono salvati per miracolo".
Stando alla Fillea Cgil di Bergamo 2 operai l’anno scorso avevano lavorato per diverse aziende bergamasche. Sicuramente Haidar, iscritto alla Cassa Edile di Bergamo fino a tre mesi fa, alle dipendenze di una ditta con sede a Brescia che aveva aperto un cantiere a Treviglio. E pure Toukabri era stato iscritto alla Cassa edile. "A oggi questi lavoratori non risultano iscritti a nessuna cassa, né con la Go Costruzioni di Villongo, che era al lavoro a Firenze, né con altre imprese - ha dichiarato Gabriella Fratus, Fillea Cgil di Bergamo - Condanniamo le modifiche della normativa che ha portato a una deregolamentazione nella catena degli appalti a discapito della sicurezza".