REDAZIONE BRESCIA

Lombardia, Emilia Romagna e Veneto: le regioni leader nella mobilità sanitaria 2023

Lombardia, Emilia Romagna e Veneto si confermano leader nella mobilità sanitaria grazie ai Drg muscolo-scheletrici. Cresce la mobilità passiva lombarda.

Sono cresciuti i ricoveri ad alta complessità fuori dai confini regionali La fuga è stata equamente ripartita tra ospedali pubblici e privati accreditati

Sono cresciuti i ricoveri ad alta complessità fuori dai confini regionali La fuga è stata equamente ripartita tra ospedali pubblici e privati accreditati

Lombardia tra le regioni più attrattive per mobilità sanitaria, insieme a Emilia Romagna e Veneto. Una conferma quella che arriva dai dati 2023 sulla mobilità sanitaria di Agenas, Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.

"L’attrazione – rileva l’Agenas – è in gran parte dovuta ai Drg (ovvero il meccanismo di rimborso del costo delle prestazioni sanitarie alle aziende ospedaliere, ndr) legati alle malattie e disturbi del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo, che rappresentano per le tre regioni rispettivamente il 31%, il 52% e il 34% dell’attrazione totale".

Le regioni con il maggior saldo positivo sono l’Emilia Romagna e la Lombardia, che presentano risultati equiparabili (rispettivamente 387 milioni e 383 milioni).

Il flusso migratorio per ricoveri ospedalieri è prevalentemente diretto da Sud a Nord. Tuttavia, si rileva anche una mobilità significativa tra le regioni del Centro-Nord, soprattutto quelle di confine. Le strutture ospedaliere maggiormente attrattive, sottolinea inoltre l’Agenzia, sono quelle private accreditate, che gestiscono circa i tre quarti delle prestazioni di alta complessità.

In leggero aumento, per la Lombardia, la mobilità passiva, che esprime l’indice di fuga da una Regione, identificando le prestazioni sanitarie erogate ai cittadini al di fuori della Regione di residenza.

Nel 2023, si è registrato, infatti, un aumento di ricoveri fuori dai confini regionali (66mila nel 2023, contro i 63mila del 2022), con un incremento soprattutto di quelli a più alta complessità (11,7% nel 2023, erano l’11,4% nel 2022, il 7,2% nel 2018), che richiedono un impegno economico nelle trasferte che non tutti possono permettersi, e che vanno ad aggravare la povertà sanitaria.

Il costo della mobilità passiva è stato di 275 milioni di euro, in crescita rispetto ai circa 260 milioni del 2022; la ‘fuga’ è stata equamente ripartita tra ospedali pubblici e del privato accreditato. Dei 63mila ricoveri extra regione, 23mila hanno riguardato over-65. Di questi, il 17% erano Drg ad alta complessità, il 36,7% a media complessità.