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È approdato davanti al gup, Mauro Liberti, l’omicidio di Ranjit Singh, il 51enne indiano che la sera del 24...
È approdato davanti al gup, Mauro Liberti, l’omicidio di Ranjit Singh, il 51enne indiano che la sera del 24 dicembre 2023 fu massacrato in un parcheggio pubblico in via Milano in città. Ieri in udienza preliminare sono comparsi 12 connazionali, di cui otto accusati di omicidio in concorso aggravato dalla premeditazione e dalla crudeltà, quattro invece di favoreggiamento. Tra gli imputati c’è anche Kumar Sanjeev, 49enne imprenditore edile di Bagnolo, ex datore di lavoro della vittima e presunto mandante del delitto poi organizzato ed eseguito per vendetta con spranghe, coltelli e un’ascia. Stando alla pm Carlotta Bernardini da Suraj Sharma, Arshdeep Singh, Ashwinder Singh, Rahul Kumar, Hamaad Manozoor, Ravi Ravi e Rohan Kumar. Dopo essersi licenziato per un presunto credito con l’ex titolare, il quale avrebbe dovuto procurargli dei documenti ma non avrebbe mantenuto la promessa, Ranjit il 17 dicembre precedente avrebbe bruciato due auto e un furgone -questa la tesi accusatoria - procurandogli un danno da centomila euro. Per la procura il danneggiato decise così l’esecuzione dell’ex dipendente: reclutò alcuni giovani, ventenni, o poco più, operai o muratori, ripagandoli con affitti e aiuti e il pianificò il loro immediato trasferimento all’estero a omicidio compiuto. La sera della vigilia di Natale i presunti assassini arrivarono in via Milano con una vecchia Golf della ditta per la quale fino a poco tempo prima avorava anche Ranjit, e che si recò all’incontro non immaginando l’epilogo. Finì trascinato tra auto posteggiate e finito a colpi di arma da taglio con una tale violenza da essere eviscerato. Il figlio si è costituito parte civile. L’udienza è stata aggiornata al 4 marzo per un vizio di notifica.
Beatrice Raspa