Una vita spezzata a 41 anni. In pochi secondi, il tempo di uno schianto. Ludovico Vanoli è morto oggi pomeriggio, venerdì 9 agosto, dopo essere precipitato durante una sessione di base jump nei pressi del rifugio capanna Trieste a Taibon Agordino, in Val Corpassa, in Veneto.
Chi era Ludovico Vanoli
Il 41enne originario di Montechiari, nel Bresciano, si divideva tra Madonna di Campiglio, Milano e il suo Comune d’origine. Dove, ad aspettarlo a casa, c’erano la moglie e due figli piccoli. Ludovico, laureato nel 2008 all’università Cattolica di Milano, era un appassionato di sport estremi, settore a cui aveva praticamente dedicato la vita.
Non solo l’ormai tanto famoso quanto pericoloso salto con la tuta alare (che, solo qualche giorno fa, aveva causato la morte di un altro bresciano, Raian Kamel), Ludovico amava anche le tavole: dal wakeboard allo snowboard. Passava costantemente dall’acqua alla neve, con la tavola sottobraccio come unica costante. Sport praticati fin da giovane e in cui ha anche gareggiato ottenendo buoni risultati a livello nazionale (soprattutto in acqua).
Il nativo di Montechiari però non ha mai creduto in una carriera da atleta professionista, preferendo mantenere la pratiche delle due discipline come hobby. In qualche modo però, alla fine, era riuscito a trasfmorare queste passioni in un lavoro, pur non gareggiando in prima persona: oltre ad essere tecnico della Nazionale Juniores di Wakeboard della Fisw e maestro di snowboard della The Garden Snowboard School di Madonna di Campiglio (scuola di sci di cui è anche tra i fondatori), Vanoli aveva aperto anche una scuola di wakeboard sul Lago d’Iseo nel 2010, arrivando poi ai Wakeparadise di Montichiari (2012) e Milano (2015), veri gioielli nostrani per chi ama il cablewake, a quali si aggiunge la gestione consociata della scuola di snowboard The Garden a Madonna di Campiglio.