
Il momento in cui il sindaco di Maclodio tiene il suo discorso e i manifestanti intonano “Bella ciao“
MACLODIO (Brescia)La festa del 25 aprile svoltasi Maclodio, paesino della Bassa bresciana, è stata caratterizzata dalla protesta di un gruppo di persone che hanno deciso di cantare “Bella Ciao“ nonostante le disposizioni del sindaco Simone Zanetti, che dal 2019 ha deciso di dedicare la celebrazione ai caduti nel periodo della seconda guerra mondiale senza coinvolgere associazioni locali e nazionali come l’Anpi. Al grido di "ora e sempre resistenza" tante persone arrivate da tutta la provincia ieri hanno voluto esprimere le proprie idee e lo ha fatto, soprattutto, cantando Bella Ciao mentre il sindaco faceva il suo discorso. Nella manifestazione ufficiale sono stati trasmessi l’Inno d’Italia e la Canzone del Piave. "Il sindaco di questo paese ha impedito alle associazioni partigiane di essere presenti come parte istituzionale della celebrazione, come avviene in tutta Italia e come dicono le leggi e la Costituzione – ha dichiarato Pietro Garbarino a nome degli antifascisti - Non è certo uno spettacolo di democrazia ma di esclusione", Il sindaco di Maclodio, a posteriori, ha ribadito la sua posizione. "I loro canti non hanno minimamente coperto il mio discorso. Non ho nemmeno sentito l’intervento che è stato fatto a conclusione della manifestazione ", ha rimarcato Simone Zanetti. Completamente diversa è stata la celebrazione della festa del 25 aprile a Edolo. La prima a prendere la parola la partigiana Rosi Romelli: "Grazie a chi è andato avanti sacrificando la sua vita nella Resistenza, grazie a chi oggi vorrebbe essere qui ma non può esserlo. Oggi festeggiamo la liberazione, la libertà è costata molto, non c’è libertà senza giustizia. Ancora oggi, non dobbiamo dare questi valori per scontati". A Brescia oltre alla manifestazione in piazza si è svolto il concerto della Banda Capitanio, che ha suonato anche Bella Ciao, l’Inno d’Italia e una canzone partigiana. A Iseo, dopo i discorsi ufficiali è stato fatto un incontro informale con un rinfresco al Circolo Lavoratori. La giornata è stata caratterizzata e riassunta dalla testimonianza di una delle ultime staffette partigiane italiane ancora in vita: Luigina Focella, 101 anni, che ha spiegato come "senza la libertà non si può vivere" e sottolineato che spera che "il 25 aprile si festeggi ancora a lungo". Milla Prandelli