BEATRICE RASPA
Cronaca

Mail choc ai fornitori, il legale dell'azienda: "Frase infelice. Nessun intento razzista"

Brescia, l'avvocato risponde dopo le polemiche seguite alla richiesta ai fornitori di non inviare corrieri di colore

Una migrante durante una manifestazione per i diritti e contro il razzismo

Lumezzane (Brescia), 6 luglio 2019 – Una email "infelice ma priva di qualunque intento razzista o discriminatorio". Il caso della Chino Color srl di Lumezzane, l’azienda di trattamenti galvanici sepolta dalle polemiche dopo il messaggio inviato ai fornitori con cui si chiedeva il bando dei corrieri "di colore e/o pakistani, indiani o simili", ammettendo solo immigrati dell’Est, pena l’interruzione del rapporto di fornitura, continua a far chiacchierare.

E ora a prendere la parola sono gli avvocati. La direzione aziendale, guidata da Federico Becchetti, non aveva mai commentato, né tantomeno chiarito gli intenti di quel messaggio spedito il 23 giugno e reso pubblico un paio di giorni fa da uno dei destinatari, Marco Zanotti della Dtm deterchimica srl di Torbole Casaglia. Zanotti aveva risposto indignato dicendosi pronto a rinunciare ai rapporti di collaborazione con la Chino Color srl qualora la richiesta fosse stata confermata.

Ieri però il silenzio è stato rotto dall’avvocato Alessandro Stefana, che cura gli interessi dell’azienda lumezzanese: "Nel prendere atto di una non felice formulazione letterale del messaggio mail inviato che ha permesso diverse interpretazioni rispetto a quanto realmente voluto, devo segnalare che lo stesso non può e non deve essere interpretato quale espressione di volontà discriminatoria di alcun tipo – ha chiarito il legale -. Tra i dipendenti della società ci sono state nel tempo anche persone straniere delle nazionalità citate nel messaggio e che tuttora sono alle dipendenze con contratto a tempo indeterminato". Mettersi in contatto con la Chino Color dopo l’esplosione della vicenda si era rivelato impossibile. Telefoni staccati, pagine social inaccessibili. La ragione? "Nelle scorse ore l’azienda è stata presa di mira con telefonate minatorie e post social che stanno rendendo impossibile la normale attività"

. Nel frattempo sulla vicenda, mentre piovono reazioni da parte della politica, sono intervenuti pure i sindacati. La Cgil Brescia ha fatto sapere di schierarsi "a fianco dei lavoratori della logistica discriminati". Parla di un "episodio gravissimo e inquietante, figlio di un clima di odio pericolosamente fuori controllo".