Auto, motorini e promesse di posti di lavoro. La maxi-inchiesta Leonessa, nel settembre 2019 69 persone in manette per, a vario titolo, mafia, corruzione, indebite compensazioni, fatture false, ha un nuovo filone. Ieri, altri tre arresti per corruzione. La misura è scattata per Mauro Rigamonti, 55enne commercialista bresciano, già in carcere per Leonessa e ed Evasione continua due. Sono ai domiciliari, invece, il funzionario dell’Inps Gaetano Vitrano e il collega del Fisco Salvatore Basiricò, nei guai pure per accesso abusivo alle banche dati riservate. Stando alla tesi del pm Antonio Bassolino, accolta dal gip Carlo Bianchetti, i due dipendenti pubblici tra marzo 2018 e novembre 2019 avrebbero passato informazioni a Rigamonti su società e clienti con contenziosi aperti. Vitrano su Emmegi srl, Tec System finiture srl, ricevendone in cambio una Jeep Compass nuova di zecca, scontata del 40%. Ciò grazie alla pesante intercessione del commercialista, il quale avrebbe fatto pure pressioni sui concessionari invitandoli a "mandar giù il rospo" dello svantaggio economico.
Quanto a Basiricò, avrebbe girato a Rigamonti informazioni su Nuova Palafer, Gdfer srl e un privato. In cambio, avrebbe spuntato un motociclo gratis, o al massimo pagato mille euro, e la promessa di posto di lavoro per il figlio. "Sei un santo", lo ha ringraziato su Whatsapp Rigamonti. E ancora, Leonessa ieri ha anche incassato 12 condanne (dai 2 ai 7,5 anni) per altrettanti imputati del filone fiscale (associazione finalizzata all’emissione di 230 milioni di fatture false, frodi e riciclaggio) a dibattimento. La più pesante è stata inflitta all’imprenditore Giovanni Fervovari. Otto le assoluzioni.
Raspa Beatrice