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Giacomo Bozzoli, nipote di Mario (Fotolive)
Brescia, 8 febbraio 2019 - Hanno scelto di chiudere il procedimento a loro carico versando alle parti offese 15mila euro. Hanno chiesto di poter estinguere così il reato che gli viene contestato, esercizio arbitrario delle proprie ragioni, Giacomo e Adelio Bozzoli, nipote e fratello di Mario Bozzoli l’imprenditore di Marcheno svanito nel nulla la sera dell’8 ottobre 2015 poco prima di lasciare la fonderia di cui proprietario insieme al fratello.
In primo grado Giacomo Bozzoli era stato condannato a 5 mesi di reclusione perché avrebbe minacciato un suo cliente e i suoi familiari che non gli avrebbero saldato delle merce per oltre 200mila euro. Per il padre invece era stato disposto il non luogo a procedere per mancanza di querela, ma la procura aveva fatto ricorso e per questo anche Adelio Bozzoli ieri mattina si è ritrovato davanti ai giudici della corte di Appello di Brescia. Entrambi hanno deciso di mettere fine alla questione accogliendo la richiesta risarcitoria avanzata dalle parti offese. La corte ha rinviato l’udienza al 26 marzo perché l’offerta di risarcimento, assegni circolari che nel frattempo saranno conservati a palazzo di Giustizia, prima di essere ratificata dal giudice deve essere accettata in aula dalle parti offese.
Se questa vicenda processuale è vicina a concludersi, resta invece ancora aperta l’indagine sulla scomparsa di Mario Bozzoli e che vede il nipote Giacomo iscritto nel registro degli indagati con il fratello Alex e due dipendenti dell’azienda, il senegalese Aboagye Akwasi e l’italiano Oscar Maggi. Omicidio volontario e distruzione di cadavere i reati contestati ai quattro. La scorsa primavera la procura Generale ha avocato a sé l’indagine (ha fatto lo stesso anche per quella relativa alla morte di Giuseppe Ghirardini l’operaio della Bozzoli scomparso una settimana dopo il titolare e ritrovato morto avvelenato nei pressi di Ponte di Legno) e nelle prossime settimane potrebbe decidere di notificare l’avviso di chiusura indagini. Il movente sarebbe da ricercare in questioni economiche legate alle decisione di Adelio e dei figli di aprire una nuova azienda a Bedizzole. Mario Bozzoli per gli investigatori si sarebbe accorto che i costi per la nuova struttura sarebbero stati coperti con risorse della fonderia di Marcheno. Per questo sarebbe stato ucciso. Per dimostrare l’inattendibilità della ricostruzione, la difesa dei Bozzoli starebbe per depositare la relazione di un proprio consulente in cui verrebbe messo su bianco come la struttura di Bedizzole sia stata finanziata con mutui bancari.