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L'oculista condannato all'ergastolo, un’unica istanza non vale la trasferta: ricorso in Cassazione fermo 5 mesi

Che fine ha fatto il ricorso in Cassazione per il delitto di via Dogali, per il quale il medico oculista Maurizio Iori è stato due volte condannato all’ergastolo? È ancora in Cassazione dove al momento non è neppure stata fissata la data nella quale si esaminerà di Pier Giorgio Ruggeri

Maurizio Iori

Brescia, 2 giugno 2015 - Che fine ha fatto il ricorso in Cassazione per il delitto di via Dogali, per il quale il medico oculista Maurizio Iori è stato due volte condannato all’ergastolo? È ancora in Cassazione dove al momento non è neppure stata fissata la data nella quale si esaminerà. E la cosa è per lo meno insolita, visto che l’autore del delittoavvenuto a Crema il 21 luglio del 2011 e nel quale vennero uccise Claudia Ornesi, amante del medico e la loro figlia Livia – è in carcere dal 14 ottobre del 2011 e da quanto deciderà la Cassazione dipende il suo futuro. In questi giorni cade l’anniversario della seconda condanna all’ergastolo (6 giugno 2014) emessa dalla Corte d’assise d’appello di Brescia verso la quale gli avvocati del medico, i legali Bontempi e Frigo, hanno presentato ricorso per Cassazione negli ultimi giorni di ottobre (dato il termine fissato al 31 dello stesso mese).

Ma quel che si è saputo in questi giorni è che il ricorso alla Cassazione sarebbe giunto fisicamente solo a fine marzo, dopo che per circa cinque mesi è rimasto a Brescia. La ragione di questo ritardo sta nel fatto che i ricorsi per Cassazione vengono portati a Roma personalmente da un addetto del tribunale, il quale viene inviato nella capitale solo quando i fascicoli relativi ai ricorsi sono un numero sufficiente per giustificare il viaggio. Nel caso di Iori, si è raggiunto questo numero solo verso la fine di marzo, ragion per cui il ricorso è giunto sulla scrivania dei giudici romani che devono in prima istanza indicare la data nella quale esamineranno il ricorso, da circa due mesi e nessuno è in grado di dire se questa data verrà decisa e resa nota tra qualche giorno o tra qualche mese. Se vogliamo fare un paragone con un altro caso analogo, sempre cremasco, l’omicidio di Angelo Ogliari, dal momento del ricorso in Cassazione da parte della procura di Brescia, ottobre 2013, al momento della pronuncia favorevole della Corte romana, primi di maggio 2014, passarono meno di sette mesi.

In quel caso non si era in presenza di imputati detenuti eppure i tempi furono relativamente celeri, tanto che dopo la decisione di maggio, nell’ottobre 2014 la Corte d’assise d’appello di Milano, alla quale era stato demandato il nuovo appello, fissò il nuovo procedimento per il mese di marzo di quest’anno e il dibattimento con la presentazione delle perizie è in programma per il prossimo 7 luglio, data nella quale ci potrebbe essere la sentenza o la data nella quale si andrà in sentenza. Per il caso Iori, invece, tutto tace. Comunque i tempi lunghi e i modi piuttosto insoliti pare che non preoccupino gli addetti ai lavori, che fanno sapere di attendere serenamente che la Cassazione faccia sapere i propri tempi. Contenti loro...