REDAZIONE BRESCIA

Maxi-depuratore del Garda. Nuovo confronto in Regione: "Alternative senza perder tempo"

Discussa in Commissione la mozione presentata dai Cinque Stelle. La dirigente: valutiamo. Pollini: tutti d’accordo ma si parla e basta.

Maxi-depuratore del Garda. Nuovo confronto in Regione: "Alternative senza perder tempo"

Il presidio contro il depuratore promosso nell’agosto di un anno fa Ad aprile l’iniziativa è stata rinnovata

Al via un nuovo ciclo di audizioni, in commissione regionale ambiente, sul depuratore del Garda. Nel Veronese la realizzazione procede tra allarmi per la mancanza di risorse. A Brescia, il progetto è nella fase della progettazione, con due impianti da fare a Gavardo e Montichiari e scarico nel Chiese: una scelta calata sui territori senza alcun coinvolgimento, come ha ricordato ieri in commissione la consigliere dem Miriam Cominelli. Al Pirellone si è discussa la mozione presentata 18 mesi fa per la revisione della convenzione tra Regione Lombardia, Veneto e Ministero dell’Ambiente, di cui prima firmataria era l’attuale consigliera regionale del M5S Paola Pollini. Le risposte arrivate da Regione, attraverso la dirigente Mila Campanini, sono state piuttosto nette: non è vietato che i reflui siano depurati in un bacino diverso da quello di provenienza, non è detto che due impianti costino più di uno, i reflui dovrebbero poter esser usati in agricoltura e quindi non sarebbero una minaccia per il Chiese. Per Campanini, se c’è una soluzione alternativa con stessi standard di qualità, costi e tempi, andrebbe bene, purché non si perda tempo. La soluzione alternativa a Gavardo e Montichiari, come ricordato da Giorgio Bontempi (FdI), era un impianto a Lonato, "ma c’è stata l’anomalia della nomina del commissario" il giorno in cui doveva essere presentata in cabina di regia. Secondo Bontempi, "la soluzione migliore è la realizzazione di un unico depuratore". Le scelte sono in mano al commissario straordinario (il Prefetto di Brescia), ma la commissione proseguirà con le audizioni di tecnici e del territorio. Per Pollini "è frustrante constatare che questa convergenza non sfoci in altro se non nell’avvio di un nuovo percorso di audizioni in Commissione. E il mese prossimo il progetto rischia di entrare nella sua fase esecutiva". F.P.