Brescia – Il Governo potrebbe ridurre di un milione di euro l’anno i fondi destinati alla gestione della metropolitana di Brescia. A lanciare l’allarme, la sindaca di Brescia, Laura Castelletti, preoccupata per l’ipotesi contenuta in una tabella della manovra in fase di approvazione. “Un’ipotesi che ritengo inaccettabile, lesiva e profondamente irrispettosa del lavoro che la nostra città sta facendo – commenta Castelletti - e dell’impegno dei nostri concittadini. Passare da 10 a 9 milioni all’anno di trasferimenti statali, cancellare un milione all’anno da oggi e per i prossimi tre anni, è un pessimo segnale che il Governo sta mandando ai bresciani”.
Il contributo di 10 milioni era stato ottenuto nel 2020 e aveva sanato l’anomalia bresciana per la quale il Comune riceve fondi non sufficienti a garantire tutta la spesa per il Tpl, tanto da dover usare risorse proprie per ben 8,5 milioni di euro all’anno. Ora la doccia fredda di un taglio inatteso.
“Perché i Comuni più virtuosi in tema di trasporto pubblico, come il nostro, vengono penalizzati e non incentivati? Noi – prosegue Castelletti - investiamo e lo Stato ci taglia le gambe, noi lavoriamo all’impegnativo compito di migliorare la qualità dell’aria che respiriamo (trasporto pubblico, Piano Aria e Clima) e lo Stato ci penalizza, noi siamo l’unica città italiana con 200mila abitanti ad avere una metropolitana e lo Stato non ci riconosce impegno e lungimiranza”.
La sindaca ricorda che la norma con cui lo Stato si è impegnato a contribuire alla gestione della metropolitana di Brescia è il frutto di un emendamento bipartisan dei parlamentari bresciani alla legge di bilancio 2021 (governo Conte II, a presentarlo era stata Simona Bordonali, Lega). Su quella base, il Comune ha stipulato una convenzione con il Ministero, registrata alla Corte dei conti, di durata decennale e ha ricevuto i 10 milioni nel 2021, 2022, 2023, 2024. Se dovesse essere approvata la Tabella, nei prossimi tre anni (2025, 2026, 2027) il contributo verrà decurtato. “Modificare con una tabella una norma voluta dal Parlamento è legittimo, ma molto irrispettoso dei territori. Stupisce, poi, che il taglio previsto per Brescia non sia lineare, ma selettivo. E dunque figlio di una precisa scelta del Governo, che toglie a Brescia (il 10%) a Milano, mentre mantiene integralmente gli stanziamenti, ad esempio, per Torino e Napoli. Nonostante i proclami leghisti, il ministro Salvini sceglie di colpire Brescia e la Lombardia, penalizzando chi da dieci anni investe in trasporto pubblico con impegno e costanza”.