di Milla Prandelli
Trentatré punti di campionamento, uno in più del 2022, con un sostanziale calo dei punti inquinati, da diciassette a dieci. Questi i dati di Goletta dei Laghi 2023 in Lombardia, nel riepilogo nazionale della campagna di Legambiente a Roma, che ha ripercorso i risultati di 125 punti campionati in 40 laghi italiani, con il 23% dei campioni oltre i limiti di legge (29 su 125). A fare da superstar, in Lombardia, è il Sebino. I sei punti sottoposti a campionamento sulle sponde del lago Sebino sono tutti risultati entro i limiti di legge, compresa la foce del fiume Oglio a Costa Volpino (BG), che lo scorso anno risultava inquinata; bene quindi in provincia di Bergamo il punto campionato alla foce del torrente Borlezza a Castro e il canale presso la spiaggia “Bar delle Rose“ a Costa Volpino; in provincia di Brescia, il punto campionato di fronte alla foce del torrente Calchere a Sulzano, quello a lago presso lo scarico del pontile Nord a Monte Isola e il punto presso lo sfioratore del Comune nel canale industriale in Darsena a Pisogne. La situazione più difficile ed emblematica è quella del lago Maggiore, che è il bacino che meno ha beneficiato di apporti idrici dalle piogge estive, che hanno investito prevalentemente le montagne della Lombardia orientale, anche se sulla situazione ha pesato anche l’eccesso di prelievi irrigui richiesto dalle risaie coltivate “in asciutta“, non bilanciato da rilasci dagli invasi alpini, che in questi giorni trattengono in alta quota oltre il 90% della riserva d’acqua invasata nell’intero bacino del Verbano. Non solo: nel lago convergono le acque dei torrenti Boesio, Bardello e AcquaNegra che secondo la Goletta dei Laghi e Legamebiente sono contaminate dal 2010. I punti inquinati sono quattro su cinque. Non mancano i segnali positivi: i rilevamenti di Salò, di Padenghe sul Garda e della foce del Torrente Toscolano risultano entro i limiti, a differenza dell’anno scorso in cui erano risultati inquinati o fortemente inquinati. Quest’anno i punti critici sono due su sette. Per quanto riguarda il Lario lecchese vi è un solo punto inquinato su sette, mentre sul Lario comasco essi sono due su quattro. Sul Ceresio un punto è inquinato su quattro. "I casi in cui la mancata depurazione continua a pesare in modo inequivocabile sono un richiamo forte ai sindaci e a Regione Lombardia-commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia - Le pressioni a cui sono sottoposte le nostre acque sono molte: dalla crisi climatica alla mancata depurazione, alla pressione turistica".