BEATRICE RASPA
Cronaca

Un’aggressione, poi la rapina choc alla gioielleria: condannato a tre anni Aloune Sylla, modello col vizio del crimine

Il 21enne è stato condannato per il raid punitivo del 4 dicembre 2023, insieme ad altri tre giovani, nei pressi del cimitero di Castenedolo

Aloune Sylla, 21 anni, origini senegalesi, è stato condannato a 3 anni e due mesi

Aloune Sylla, 21 anni, origini senegalesi, è stato condannato a 3 anni e due mesi

 

Brescia – Ritenevano di essere stati truffati, così avevano organizzato una spedizione punitiva per recuperare il credito. È sfociata in quattro condanne e in un’assoluzione l’aggressione compiuta il 4 dicembre 2023 nei pressi del cimitero di Castenedolo da un gruppo di giovani - età compresa tra i 20 e i 26 anni - accusati di avere malmenato e ferito a coltellate un 24enne di Brescia. Tra loro c’è anche Aloune Sylla, il 21enne modello senegalese già coinvolto nella rapina da 700mila euro del febbraio 2024 alla gioielleria sotto i portici X Giornate ‘I gioielli di Rossana’.

L’indossatore, un habitué delle passerelle milanesi, nei giorni scorsi al termine del processo in abbreviato è stato condannato a tre anni e due mesi. Stessa pena è stata inflitta a Hygr Dadushi, 27enne albanese, a sua volta accusato di aver partecipato alla rapina della gioielleria del centro e finito a processo con Aloune pure per l’aggressione di Castenedolo. Altre due condanne (a due anni e dieci mesi) sono state inflitte ad altri due imputati, mentre una quinta persona - un giovane italiano che era accusato di aver fatto da ‘autista’ per la missione - è stata assolta.

La vicenda prese le mosse da un affare: uno degli imputati avrebbe incaricato la vittima di acquistare un orologio in cambio di diecimila euro, pagati in bitcoin. Il bonificò fu eseguito, ma dell’orologio non seppe più nulla. Di qui, la vendetta. Il 24enne sarebbe stato attirato in trappola con la scusa dell’acquisto di uno smartphone (rubato), caricato a forza in auto e costretto a raggiungere i paraggi del cimitero di Castenedolo, dove fu preso a calci e pugni, ferito con una coltellata, derubato e obbligato a bonificare tutto quanto aveva sul conto, ovvero 180 euro. Il pm Ettore Tisato aveva chiesto 4 condanne a 4 anni e 4 mesi e l’assoluzione per il quinto imputato. Le difese la riqualifica dei reati in esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche prevalenti rispetto alle aggravanti, considerando anche i risarcimenti andati a buon fine. E le passerelle ora si allontanano.