Weekend da tutto esaurito per la montagna bresciana, che va così a confermare il trend ormai costante dal post-Covid. "Le previsioni per il fine settimana dell’Immacolata sono positive, nonostante alcune limitazioni a partire dal calendario che non permette il consueto Ponte e dalla neve caduta, minore rispetto all’anno scorso – spiega Alessandro Fantini, presidente di Federalberghi Brescia – Tuttavia, alcune piste sono già state aperte nello scorso weekend e altre diventeranno disponibili nei prossimi giorni".
Dopo la Ski Area del Passo del Tonale, aperta già da una settimana, ora è entrata in funzione anche quella di Ponte di Legno e di Temù grazie alla neve sparata dai cannoni. Riaperta anche la cabinovia Paradiso, che permette di avvicinarsi al ghiacciaio Presena dove, però, non si può ancora sciare per la poca neve. Per quanto riguarda gli alberghi, i risultati migliori si stanno registrando proprio in montagna, soprattutto in Val Camonica dove le piste da sci trainano il turismo invernale (italiano fino all’Epifania, straniero a gennaio). Ma secondo l’associazione di categoria si può essere fiduciosi anche per le altre zone della provincia.
"Gli alberghi della città e le strutture che sono rimaste aperte sui laghi stanno comunque registrando un discreto numero di prenotazioni, pertanto siamo fiduciosi di arrivare a un buon indice di occupazione durante le festività natalizie". Rispetto al 2023, il 2024 ha visto un leggero calo delle presenze negli alberghi secondo le rilevazioni di Italian Hotel Monitor. A ottobre il tasso di occupazione è stato del 67,1%, -2,6 punti percentuali rispetto al 2023 ma nettamente sopra la media del 50% che ha caratterizzato Brescia negli anni pre-Capitale della cultura.
Per le feste di fine anno le aspettative sono alte, neve permettendo. Il comparto commerciale e ricettivo punta anche alla domanda più puramente bresciana. Secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio Brescia varranno 412 milioni i consumi nei negozi tra città e provincia, in aumento rispetto ai 394 del 2023 per effetto dell’aumento dei salari previsto dal rinnovo dei contratti nazionali del lavoro. Leggero aumento sui consumi 2023 anche per il comparto della ristorazione con 9.500 imprenditori e quasi 5mila ristoranti. "L’aumento – spiega Carlo Massoletti, presidente Confcommercio – è residuale rispetto all’anno scorso con il settore che arriva a valere circa 70 milioni, ma si tratta in ogni caso di un risultato positivo".