
Augusto Presti, rettore di Unibs dal 1983 al 2010
Brescia, 28 marzo 2025 – È morto in una casa di riposo di Brescia, all'età di 83 anni, Augusto Preti, storico rettore dell'Università statale di Brescia. Preti ha guidato l'università della città lombarda dal 1983 e fino al 2010,trasformando la realtà universitaria bresciana. Una storia lunghissima che rappresenta un record assoluto per l'Italia che è valso a Preti il ruolo di decano della Conferenza dei rettori.
Laureatosi all’Università di Milano in Scienze biologiche nel 1965, proprio qui iniziò la sua carriera accademica. Nel 1982 la scelta di optare per la neonata Università di Brescia: diviene ordinario di Biochimica alla Facoltà di Medicina.
Il cordoglio della città
Dal Comune di Brescia è arrivata una lunga nota. “La sindaca Laura Castelletti e la Giunta esprimono profondo cordoglio per la scomparsa del professor Augusto Preti, figura di rilievo nel panorama culturale cittadino e punto di riferimento fondamentale per l'Università degli Studi di Brescia, di cui è stato Rettore dal 1983 al 2010”.
Il suo impegno accademico e istituzionale ha formato generazioni di studenti e ricercatori, lasciando un'impronta indelebile nell'istruzione superiore bresciana. "Lo conoscevo bene”, ricorda la sindaca, “dai tempi in cui lavoravo nel laboratorio di farmacologia dell’Università. Eravamo vicini d’ufficio e ho avuto il piacere di condividere del tempo con lui. Era un uomo di grande intelligenza, divertente e arguto, con una personalità interessante e complessa. Negli anni ho seguito il progredire della sua carriera con attenzione ed empatia. Ha fatto molta strada e se l’è meritata. Il professor Augusto Preti ha dedicato la vita all'insegnamento e alla ricerca, contribuendo in modo significativo allo sviluppo culturale e scientifico del nostro territorio. Nel corso della sua attività ha saputo trasformare l'Università di Brescia in un centro di eccellenza e perfino in un motore di rigenerazione urbana, grazie al progetto Carmine. La sua eredità intellettuale continuerà a ispirare le nuove generazioni. Per la nostra città, la sua scomparsa rappresenta non solo una perdita accademica, ma un vuoto umano profondo". L'Amministrazione Comunale si unisce al dolore della famiglia, degli amici, dei colleghi e dell’Università degli Studi di Brescia, certa di rappresentare l’affetto di tutta la città.