
La Procura ha aperto un fascicolo per chiarire cosa sia accaduto
L’Alta Valle Camonica ieri si è fermata e ha abbracciato la famiglia Bernardi, che da due giorni piange Michele 44 anni, l’operaio morto in seguito a un tragico infortunio sul lavoro, per ora ancora senza un perché, visto che quando è accaduto era solo. Intanto in giornata è stata eseguita l’autopsia e l’azienda dove era impiegato è stata posta sotto sequestro. La Procura ha aperto un fascicolo per chiarire cosa sia accaduto. L’inspiegabile tragedia è successa a Ono San Pietro all’interno dell’azienda cosmetica Comin. Era lunedì mattina: poco prima delle 7. Michele Bernardi stava muovendo dei bancali posati su due carrelli automatizzati. Lavorava nell’impresa da quattro mesi. Per cause in corso d’accertamento il macchinario lo avrebbe travolto. Sul posto sono intervenuti un’ambulanza del 118 ed una automedica, i carabinieri di Capo di Ponte e del Radiomobile di Breno, i Vigili del Fuoco del comando provinciale di Brescia, quelli del distaccamento di Darfo e i volontari, che hanno provveduto alla rimozione della salma. I tecnici dell’Ats Montagna hanno effettuato i rilievi. Il corpo di Michele è stato portato in obitorio a Brescia, dove ieri è stato vegliato dai famigliari. Michele Bernardi in Valcamonica era conosciuto e stimato. Per anni aveva fatto il cuoco nel ristorante di famiglia: il Vivione, che è anche albergo e che nel passato era frequentato da tanti turisti milanesi che si trasferivano lì per mesi durante l’estate, attratte dal fresco e dal vicino fiume Oglio. Dopo l’esperienza ai fornelli Michele era stato in giro per l’Europa e recentemente si era trasferito a Demo, dove è cresciuto con la mamma Savina, il papà Claudio e la sorella Paola.
"Michele era un bravo ragazzo, serio, molto schivo, un grande lavoratore che fino a pochi anni fa era cuoco nel ristorante di famiglia “Il Vivione“ di papà Claudio e zio Mauro – dice l’amico di famiglia Lino Balotti, presidente onorario dell’associazione culturale El Teler, con cui tutta la famiglia Bernardi collabora - Michele sul lavoro non si tirava mai indietro come del resto tutta la sua grande famiglia. Hanno recepito appieno gli insegnamenti di nonna Caterina e nonno Antonio". In queste ore le comunità di cui Michele faceva parte si sono fermate. "Siamo smarriti non riusciamo a comprendere quanto è accaduto, è una tragedia che annienta, I nostri figli se ne vanno senza preavviso, il dolore è grande. Dobbiamo farci forza. La camera ardente sarà nella chiesetta accanto al ristorante Vivione" hanno detto gli amici.