REDAZIONE BRESCIA

"Multe annullate con un falso account"

Il caso delle contravvenzioni revocate tra il 2013 e il 2015. In aula la testimonianza di un agente di Travagliato

L’ex comandante della polizia locale di Travagliato, Giacomo Pinti, ha già patteggiato due anni e mezzo. Ora a dibattimento ci sono l’ex vice, Enrico Salvaderi, e il collega ex comandante della Locale di Roccafranca, Andrea Vezzoli, imputati di abuso d’ufficio e falso in concorso (i tre sono stati licenziati). Si parla delle multe annullate dal comando travagliatese, agli atti tra il 2013 e il 2015 una trentina, ma il sospetto è che fossero molte di più. Annullamenti quasi sempre motivati da ‘ragioni di servizio’ di presunti pubblici ufficiali che si trovavano al volante dell’auto sanzionata. Per la Procura, un escamotage. Sfumata l’intenzione di patteggiare da parte di Salvaderi, il processo si è svolto rapidamente con l’acquisizione del fascicolo del pm, la decisione dei giudici di saltare i testi dell’accusa e passare a quelli di parti civili (i Comuni di Travagliato e Roccafranca) e difesa.

Ieri è stato ascoltato Francesco Colicchio, agente in forza a Travagliato (finito sotto inchiesta con altri due colleghi e tre carabinieri, tutti assolti) che ha raccontato di essersi accorto di numerosi annullamenti da un account creato a suo nome, quando per mansioni nemmeno gli è possibile fare lavori d’ufficio, e di aver visto spesso il comandante e Salvaderi chiudersi nella stanza dei terminali lucchettata. Sentito come teste, Pinti ha giustificato l’apposizione di quei lucchetti "per proteggere un’area in cui c’erano armi e la cassa, da cui sparivano soldi".

Degli imputati non ha detto nulla, se non che Vezzoli "non era un dipendente interno, ma veniva a dare una mano per i servizi sul territorio". Sentiti pure due automobilisti ‘graziati’: un’amica di famiglia di Vezzoli e il titolare di un’impresa di pompe funebri, la cui vettura a suo dire era stata prestata a un non meglio precisato pubblico ufficiale. Discussione il 28 gennaio.

B.Ras.