REDAZIONE BRESCIA

Nadia Toffa, il giorno dell'addio: il funerale celebrato da Padre Praticello/ FOTO e VIDEO

Il sacerdote simbolo della Terra dei fuochi (oggetto di molte inchieste della giornalista) ha celebrato le esequie: "Nadia amata perché ha amato la verità"

Funerali Nadia Toffa

Funerali Nadia Toffa

Brescia, 16 agosto 2019 - All'arrivo nella Cattedrale di Brescia, il feretro di Nadia Toffa per i suoi funerali è stato accolto con un grande applauso e la presenza di centinaia di persone. L'ultimo saluto alla giornalista e conduttrice de Le Iene è iniziato in questi minuti nella città nella quale era nata il 10 giugno 1979 e dove è deceduta il 13 agosto scorso, dopo aver lottato per due anni contro il cancro. E poco prima dell'inizio del rito funebre, Davide Parenti, ideatore del programma di Italia Uno, ha deposto sulla sua bara chiara la cravatta nera, simbolo della redazione del programma. 

"IENA MA ANCHE COLOMBA" - "Nadia ha avuto fame e sete di giustizia dove ci sono i più bistrattati, nella terra dei fuochi Nadia era della parte dei più deboli", ha detto padre Maurizio Praticiello, il sacerdote simbolo della lotta alla Terra dei Fuochi, in Campania, che, per volere della conduttrice, sta celebrando le esequie. "Nadia, tu sei stata amata perché hai amato la verità e hai fatto del tuo lavoro una missione, come dovremmo fare tutti", ha aggiunto il parroco. "Lei ha avuto il coraggio di dire 'Questa è una parrucca'. Nadia, ha raccontato la tua paura, le tue speranze, la tua è stata vita sino all'ultimo respiro. Hai capito che la vita è vita anche quando si fa pesante", ha continuato. Il prete campano, ricordando la giornalista, l'ha definita "coraggiosa e umile": "Sei stata una 'iena', ma anche una colomba. Sei stata capace di mettere l'Italia in subbuglio in questi giorni, sei stata capace di unire nord e sud, la Terra dei Fuochi con Brescia, sei entrata nel cuore di tutti. Ma non perché andavi in tv. Nadia non è stata solo apprezzata e stimata, ma è stata amata, il che è tutta un'altra cosa". 

"NADIA, DONNA CORAGGIO" - "Ha amato gli umili e i poveri, i dannati dall'inquinamento. I malati e gli oppressi e non si è mai vergognata della sua malatttia: ha saputo dare coraggio a tutti i nostri malati oncologici, in Italia e nel mondo. Più terribile della malattia c'è la vergogna, una vergogna che non deve esistere. Non ti sei vergognata della tua malattia, hai chiamato il cancro con il suo nome. Noi della Terra dei Fuochi non abbiamo il coraggio di chiamarlo con il suo nome. Noi la chiamiamo 'la malattia', non diciamo mai cancro: ci fa troppa paura", ha proseguito don Praticiello. Che l'ha definita "donna coraggio" e ha esortato tutti i presenti a ricordarla così. E poi ha detto: "Negli ultimi giorni sapevamo che il suo silenzio significava la cosa peggiore. Abbiamo il dovere di ricordare a tutti la sua lotta. Dobbiamo raccogliere quello che ha lasciato perché nulla di quello che ha lasciato, nulla, vada perduto".

IL RICORDO DEL VESCOVO - Anche Pierantonio Tremolada, il vescovo di Brescia, ha voluto lasciare un messaggio per la morte della conduttrice: "In punta di piedi, ma con sincero affetto, vorrei farmi vicino ai familiari di Nadia Toffa, condividere nella speranza, per quanto mi è possibile, il loro grande dolore. Mi affianco ai suoi colleghi di lavoro e alle tante persone che l'hanno conosciuto, per rendere onore al suo indomito coraggio, al suo sorriso gentile, alla sua lotta contro la disonestà, ma soprattutto la sua passione per la vita, la vita vera". 

LA RAPPRESENTANZA DI TARANTO - Al rito funebre della celebre conduttrice, presente anche una rappresentanza proveniente da Taranto, dove Toffa aveva cittadinanza onoraria per le sue battaglie in difesa della salute dei tarantini e dei bambini. Nella città pugliese, nei giorni scorsi, era stata celebrata una messa nel rione Tamburi, nella chiesa Gesù Divin Lavoratore, dove lei aveva raccontato la realtà di quei luoghi, così vicini all'acciaieria. Presenti anche gli amici del minibar di Tamburi, che indossano una maglietta con la scritta "Jesche pacce pe te!", che in tarantino significa "Io esco pazzo per te", il fulcro di un progetto benefico. La Iena, infatti, conobbe i giovani del minibar durante un suo servizio proprio sull'Ilva. "Fu lei che, vedendo quella maglietta, ebbe l'idea: negli anni siamo riusciti a raccogliere 700mila euro e abbiamo aperto un reparto oncologico pediatrico. Senza di lei non sarebbe stato possibile", hanno fatto sapere. Sempre a Brescia, al Teatro Santa Chiara, era stata allestita la camera ardente. Per tre giorni, dal 13 al 15 agosto, Nadia ha ricevuto l'omaggio dei bresciani e dei suoi colleghi, volti noti della tv e dello spettacolo. Al termine del funerale, che si è concluso con "Hallelujah" di Leonard Cohen, sul sagrato del Duomo i presenti hanno aspettato la bara della giornalista con un lungo applauso, per salutarla.