Un’azienda al femminile, dove crescita e produttività vanno di pari passo con un ambiente di lavoro sereno, in cui conciliare lavoro e famiglia non significa, per le lavoratrici, adattarsi a un part-time, ma lavorare a tempo (e stipendio pieno), seppur beneficiando della flessibilità degli orari. Una “piccola oasi felice“, frutto della visione di Elisa Guerrini, direttore generale di Remed, azienda di Flero (società della famiglia Tinini) che si occupa di raccolta e gestione dei rifiuti, in particolare quelli edili, specializzata nei progetti in spazi ridotti e critici (come il Museo Santa Giulia, a Brescia, per il corridoio Unesco).
"Il 97% dei rifiuti che smaltiamo vanno al recupero, sono pochissimi quelli che finiscono in discarica o inceneritore – racconta Guerrini –. I nostri cassoni sono piccolissimi, da 3 a 20 merti cubi, e per questo possono entrare in luoghi dove normalmente si fatica ad arrivare". Guerrini è diventata direttrice nel 2019. "Prima lavoravo nel comparto demolizioni. Quando mi è stato chiesto se volevo accettare di dirigere questa società, per me è stata una grande sfida. Siamo partiti in tre, oggi siamo in sei, di cui cinque donne e un uomo".
L’accento sulla presenza femminile in azienda è molto importante per la storia di Guerrini, anche perché la modalità con qui viene gestita la presenza delle lavoratrici–mamme fa di Remed un esempio virtuoso non solo nel Bresciano. "Quando ho iniziato a lavorare ero molto giovane – racconta la manager –. Nei posti di lavoro in cui sono stata prima di venire a lavorare qui (nel 2008, ndr) mi è successo davvero un po’ di tutto. Oggi ne parlo serenamente, certo. Ma non è sempre stato così. Quando mi sono trovata a guidare un’azienda mi sono ripromessa che le persone che avrebbero lavorato con me non avrebbero dovuto vivere le stesse mie esperienze negative. Noi siamo una società guidata da una donna e – soprattutto – fatta a misura di donne. Se le mie colleghe hanno bisogno di un’ora di permesso, non c’è alcun problema: non siamo fiscali neanche sugli orari di ingresso e di uscita. D’altra parte, quando c’è da spingere sull’acceleratore, lo fanno tutte le dipendenti. Senza alcuna remora".
L’arredamento è stato impostato al di fuori dei classici canoni del design da ufficio. "Abbiamo una cucina con lavastoviglie – racconta Guerrini – E un open space che favorisce la condivisione. Abbiamo una stanza molto grande, dove possono venire i bambini, quando serve. Anche tra i nostri figli c’è un bel clima: è capitato, ad esempio, che la mia, che è la più grande, abbia aiutato gli altri nel fare i compiti". Fuori dall’ufficio le difficoltà permangono. "Non posso nascondere che più di una volta ho dovuto alzare la voce, ricordare chi comanda, perché una donna non sempre viene presa sul serio, anche se guida un’azienda. Purtroppo è così".
D’altra parte, l’approccio favorevole all’occupazione femminile ha risvolti positivi sul bilancio. "Stiamo crescendo molto. Abbiamo chiuso il bilancio con 4 milioni di fatturato e 500mila euro di utile. Nel 2023, la crescita è stata del 50%, nel 2022 dell’85%. Da parte mia, mi riconosco il merito di aver trovato donne determinate, brave, competenti. C’è un grande affiatamento, a dispetto di quello che si dice sulla capacità di collaborare delle donne. Trattiamo l’azienda come se fosse casa nostra e i risultati si vedono".
Un piccolo mondo che, però, è ben disposto ad aprirsi anche all’esterno. Nei giorni scorsi, si è tenuto il workshop su leadership femminile e sostenibilità. "E ne faremo altri, uno all’anno, per ragionare sui temi che riguardano le imprese, l’occupazione femminile, la sostenibilità, confrontandoci con esperti e raccontando buone prassi".