BEATRICE RASPA
Cronaca

Brescia, neo asportato: morì per melanoma. A processo il chirurgo e la sua compagna

Il medico la scorsa primavera fu arrestato per omicidio: operò su un tavolo di cucina

Paolo Oneda

Brescia, 29 giugno 2022 - Al via, ieri, davanti al gup del Tribunale di Genova il processo in abbreviato per Paolo Oneda, il chirurgo bresciano un tempo in forza all’ospedale di Manerbio che la scorsa primavera era stato arrestato per omicidio volontario nell’ambito di un’inchiesta della Procura ligure per la morte della 40enne Roberta Repetto. La figlia dell’ex sindaco di Chiavari nell’ottobre 2018 fu uccisa da un melanoma dopo l’asportazione di un neo, con pratiche alternative al centro olistico Anidra di Borzonasca, in Liguria.

Stando alla prospettazione accusatoria a operare la donna su un tavolo da cucina di un agriturismo di Anidra fu Oneda, presente la sua compagna, la psicologa di Brescia Paola Dora, vicepresidente del centro e coimputata, senza anestesia, né esame istologico. Repetto trascorse due anni di agonia, curata solo con meditazioni, tisane e bagni nel fiume, per la Procura plagiata e isolata da famiglia e amici, finché morì stroncata dalle metastasi. Assistiti dagli avvocati Luigi e Giordana Frattini, ieri Oneda e Dora hanno raccontato la loro verità al giudice, negando ogni addebito e professandosi innocenti.

A processo c’è anche il fondatore e la guida spirituale di Anidra, Paolo Bendinelli, che insieme alla responsabile legale Teresa Cuzzolin risponde pure di circonvenzione di incapace. Per la Procura i due "abusando delle condizioni di inferiorità psichica" della vittima l’avrebbero indotta a elargire 120 mila euro. Bendinelli, che non ha chiesto di essere interrogato, è accusato poi di violenza sessuale e maltrattamenti. Si prosegue giovedì, con la discussione della parte civile e del pm. La sentenza è prevista il 7 luglio.