MILLA PRANDELLI
Cronaca

Alluvione Val Camonica, gli abitanti: "C’è tanta distruzione, ma almeno siamo vivi"

Niardo e Braone alle prese con il fango ringraziano i vigili del fuoco: "Senza di loro, non sarebbe andata così"

Niardo (Brescia) - Ancora paura a Niardo e Braone, dove nella notte tra giovedì e venerdì è piovuto un’ora, fortunatamente in modo non intenso come durante le 24 ore precedenti, in cui in soli 60 minuti dal cielo sono scesi 187 millimetri di pioggia: tanti quanto quella caduta in sette mesi nel Bresciano.

Intanto quasi tutti i 160 sfollati, tranne una trentina di persone, sono tornati a casa. Per chi è ancora fuori, è stata messa a disposizione la palestra delle scuole superiori di Breno, per cui è stata attivata una navetta a spese del Comune, che serve a fare da spola tra l’area alluvionata e il rifugio sicuro, peraltro usato da pochissimi, dato che quasi tutti hanno trovato ospitalità da parenti e amici.

Ancora una volta la Valle Camonica mostra il suo cuore grande, senza paura di mettersi in prima linea, come i tanti volontari civili andati a supportare il lavoro di vigili del fuoco, protezione civile, tecnici e forze dell’ordine. Ognuno fa ciò che può.

I danni sono ingentissimi, ben oltre gli 800mila euro che ha stanziato la Regione per i primi interventi. "In questo momento – ha spiegato Ivan Markus, presidente del consiglio comunale – stiamo provvedendo a pulire e a riportare la situazione alla normalità, ringraziando il cielo poiché le opere di contenimento realizzate nell’87 dopo l’alluvione della Valtellina hanno tenuto e il paese se l’è cavata".

Trentacinque anni fa, anche se a memoria il fenomeno non fu così intenso, non andò così bene, dato che si registrarono due vittime. Questa volta la fortuna e le capacità dei vigili del fuoco e della protezione civile hanno collaborato, tanto da farli definire dei veri e propri eroi, come hanno sottolineato in paese a Niardo.

«Se non fosse stato per i vigili del fuoco prima di Breno e poi di Darfo e degli altri distaccamenti e per i volontari della protezione civile non sarebbe andata così bene – dicono gli abitanti – c’è tanta distruzione ma siamo vivi. Questo conta".

Purtroppo le previsioni non promettono bene anche per i prossimi giorni. Lo stato è ancora di allerta e il meteo, quando fa così cald,o può creare situazioni imprevedibili, come spiegano i metereologi.

Questo è dovuto al clima sempre più tropicale in cui si scatenano correnti di aria calda che in quota incontrano correnti di aria fredda, andando a determinare questi intensi fenomeni. Il fatto che il terreno sia secco, inoltre, fa si che l’acqua scivoli nelle valli anziché penetrare nel suolo. Il problema, presto, potrebbe non riguardare solo Niardo e Braone.