Niardo (Brescia), 31 luglio 2022 - Il viaggio nella Niardo alluvionata e invasa da fango e detriti è insieme ai volontari del gruppo di Protezione civile Odv Le Torri Malonno, coordinato da Tommy Salvetti con il supporto di Francesca Donzelli. A raccontare è Luca Zenoni, 25 anni, volontario del gruppo: tra i primi ad arrivare sul luogo dell’alluvione giovedì mattina in supporto ai volontari del paese, già presenti con i pompieri e le forze dell’ordine. Luca e il suo gruppo sono solo alcune delle centinaia di tute gialloblu che in questi giorni si stanno prodigando per Niardo insieme agli uomini di ben 12 distaccamenti dei vigili del fuoco provenienti dal Bresciano e dalla Lombardia, oltre che a quelli del Comando di Brescia, di Darfo Boario Terme e dei vari distaccamenti camuni tra cui Breno, Edolo, Darfo e Vezza d’Oglio. Non solo. Moltissimi volontari civici, per lo più camuni, hanno risposto all’appello della Pro loco di Niardo e sono arrivati armati di pale, secchi e badili, chi in automobile, chi con la ruspa e con i camion dove caricare fango e detriti.
"La parola per descrivere la situazione è sconvolgente – racconta Luca – La devastazione a Niardo è dovunque. Una delle cose che più mi ha colpito è stato aprire una porta, quella della cameretta di un bimbo, da dove è uscito un fiume di fango che ha portato con sé tanti giocattoli. Apparentemente può sembrare banale, ma non lo è. Lì dentro, quando il fango è arrivato, c’era un piccino che è stato portato all’esterno. Credo non scorderà quello che è successo". Per volontari e professionisti vedere la gente di Niardo è doloroso.
«Siamo qui per loro – dice Luca – Il peggio è vedere la gente persa e disperata per non avere più una casa, aprire le porte e vedere tutto completamente allagato e distrutto. I momenti più belli invece sono quando nel vederti dare una mano non sanno come ringraziarti, quando ti danno una pacca sulla spalla e negli occhi lucidi vedi la vera gratitudine. Dopo quasi 12 ore di lavoro, con gli scarponi pieni di fango e allo stremo delle forze, trovi sempre quel poco di forza per andare avanti. Noi camuni siamo così: uniti". Lo stesso sentimento di amo re per la propria terra e per i suoi abitanti si sente nelle parole di un vigile del fuoco volontario di Breno, presente dai primi minuti dell’alluvione e protagonista, con i colleghi, di eroici salvataggi. "Ero così stanco e provato – racconta – da essermi messo a piangere".
La conta dei danni a Niardo è ancora provvisoria. Si parla di una decina di milioni. Il sindaco ha chiesto lo stato di calamità naturale e spiegato che a causa della pioggia 150mila metri cubi di materiale sono scesi dal monte e finiti nei torrenti. La solidarietà intanto inizia a farsi sentire anche dal punto di vista economico. Borno Ski Area donerà un euro per ogni biglietto della seggiovia venduto. Non solo: Max Pezzali e la moglie Deborah Palamatti, che è di Niardo, hanno lanciato un appello tramite i social chiedendo di donare fondi alla Pro loco all’Iban IT29T0834055560000000103279. La causale: Donazione alluvione 2022. Pezzali, che è spesso in valle, ha definito Niardo il suo luogo del cuore.