Nuvolento (Brescia) - Nuvolento ieri si è svegliata in un incubo. Le poche persone che sabato sera non hanno notato l’arrivo dei carabinieri, del furgone della scientifica e delle ambulanze, venendo poi a sapere che in via Carlina si è consumato un fatto di sangue, di buona mattina hanno appreso dell’omicidio di Romano Fagoni, il 69enne accoltellato dalla moglie Raffaella Ragnoli di 66. Al momento le cause non sono ancora note e così non lo è l’esatta dinamica dei fatti. Si sa che quando Fagoni è stato accoltellato dalla moglie stavano litigando alla presenza del figlio di 15 anni, che ha poi chiamato i soccorsi ed è uscito di casa urlando che la mamma aveva fatto male al papà. Ma è stata la Ragnoli la prima a aggredire? Oppure si è difesa?
Le risposte spetteranno agli inquirenti, anche se nella notte, di fronte al pubblico ministero di turno Flavio Matrototoaro la donna avrebbe ammesso che in casa si litigava e che il clima era diventato insopportabile. Perché? Le spiegazioni dovrebbero arrivare nelle prossime ore, anche dai tanti interrogatori a cui parenti e amici sono stati sottoposti nella giornata di ieri. Di certo provvidenziale sarà la testimonianza del 15enne, che nel frattempo è stato affidato alla sorella maggiore, che non vive nella casa dei Fagoni: una cascinetta indipendente, con una piccola corte. Il sindaco del paese Giovanni Santini conosce bene la famiglia e non trova spiegazioni. "Lei era sempre disponile, per la parrocchia, per il Comune: aveva persino aiutato anche per il servizio pedibus. È un fatto che non mi sarei mai immaginato potesse accadere e non con protagonista una persona come lei – sottolinea il primo cittadino –. Non ero informato del fatto che avessero delle tensioni. Lei si vedeva molto in paese, era attiva per la comunità, lui molto meno. Sono vicino ai figli, soprattutto al 15enne che ha visto tutto. A lui va il mio abbraccio più grande".
I vicini raccontano di una coppia tranquilla, che si alzava presto per andare al lavoro e abbassava le tapparelle alle 20: la stessa ora in cui sabato si è consumata la tragedia, avvenuta nel cucinotto al primo piano, quando lei ha afferrato un coltello e infierito sul marito, morto in pochissimi minuti. L’autopsia dovrebbe dare risposte più precise. Intanto ieri nello studio dell’avvocato Marika Pezzotti, che assiste la signora, una voce maschile rispondeva che non ci sarebbero state dichiarazioni. Oggi, probabilmente, la situazione si chiarirà. Il corpo di Fagoni è stato portato in obitorio a Brescia. Nelle prossime ore, a Nuvolento, si attendono nuovi rilievi dei carabinieri.