Omicidio Desirée Piovanelli: Giovanni Erra si trova in comunità e tornerà libero nel 2025

Il delitto a Leno nel 2002: l’uomo, all’epoca dei fatti 36enne e definito l’adulto del branco, ha lasciato il carcere di Bollate ed è stato affidato ai servizi sociali

Desirée Piovanelli

Desirée Piovanelli

Brescia, 3 febbraio 2024 –  Era il 28 settembre 2002 quando Desirée Piovanelli, una ragazza di 14 anni di Leno, in provincia di Brescia, uscì di casa dicendo di avere appuntamento con un’amica. Non tornò all’ora che aveva concordato con i genitori e venne ritrovata, uccisa, una settimana più tardi, in una cascina diroccata a poche centinaia di metri da casa sua. A confessare il delitto fu un 16enne: lui e due coetanei l’avevano attirata alla cascina con una scusa e poi l’avevano aggredita e assassinata, perché si era opposta a un tentativo di violenza sessuale. Con loro c’era anche un adulto: Giovanni Erra. Tutti e quattro vennero arrestati. 

I tre giovani, all’epoca dei fatti minori, da tempo hanno finito di scontare la pena. Mentre, stando a quanto riporta Bresciaoggi,  Erra (all’epoca 36enne) – da mesi non più in carcere a Bollate ma affidato ai servizi sociali e collocato in una struttura – potrebbe tornare libero nel 2025, in virtù dei benefici di legge per buona condotta. 

A confermare l’anno in cui è previsto il ritorno in libertà di Giovanni Erra, sempre stando al quotidiano online, è l’avvocato Antonio Cozza, che da anni lo assiste. Un assistenza legale che ha condiviso con il collega Nicodemo Gentile, ma che proprio per quanto riguarda tutto ciò che riguarda detenzione e sorveglianza è stata seguita dall’avvocato Cozza.

Nel processo di primo grado, Erra era stato condannato all’ergastolo, in appello la pena era stata ridotta a 20 anni, quindi il ricorso della procura generale di Brescia in Cassazione. La Suprema Corte decise un nuovo processo. L’appello bis venne quindi celebrato a Milano e la pena risalì fino a 30 anni di carcere. Il 3 novembre 2005, Erra venne condannato a Milano a 30 anni.