REDAZIONE BRESCIA

Omicidio Bozzoli: chiesto il rinvio a giudizio di Oscar Maggi, l’operaio che sbloccò il forno

L’impianto della fonderia andò in blocco dopo aver generato una fumata anomala, secondo l’accusa dovuta al corpo dell’imprenditore gettato al suo interno

L'azienda Bozzoli di Marcheno (Ansa)

La fonderia Bozzoli di Marcheno (Ansa)

Brescia – La procura di Brescia ha chiesto il rinvio a giudizio per Oscar Maggi, accusato di concorso nell'omicidio di Mario Bozzoli.

Dopo la sentenza definitiva nei confronti di Giacomo Bozzoli, condannato all'ergastolo lo scorso primo luglio, si aprirà un nuovo processo per la morte dell'imprenditore che l'8 ottobre 2015 sarebbe stato gettato nel forno della fonderia di famiglia a Marcheno, nel Bresciano. Maggi era presente in fonderia quella sera ed è stato l'operaio che ha sbloccato l'impianto di areazione del forno, andato in blocco dopo aver generato una fumata anomala. Secondo l’accusa, dovuta al corpo di Mario Bozzoli che vi era stato gettato dentro.

Oltre a Maggi, addetto ai forni della fonderia di Marcheno. l’inchiesta-bis vede coinvolti anche l’altro operaio Akwasi Abu Aboagye e Alex Bozzoli, fratello di Giacomo. La Corte d’assise, presieduta da Roberto Spanò, al termine del processo di primo grado nel settembre 2022 aveva trasmesso gli atti affinché finissero sotto inchiesta i tre, i quali, pur con ruoli diversi, risulterebbero coinvolti nel delitto. Maggi risponde di concorso in omicidio e distruzione del cadavere, Abu di favoreggiamento, Alex Bozzoli di falsa testimonianza. La loro posizione era già stata vagliata, e archiviata, in fase di avocazione dell’inchiesta dalla procura generale.

La Corte d’assise si è convinta che l’omicidio fu compiuto da Giacomo con la complicità materiale di Maggi e Beppe Ghirardini (l’altro addetto ai forni che fu trovato suicida, con capsule di cianuro nello stomaco, dopo la scomparsa di Mario Bozzoli) e la connivenza di Abu e Alex, presunti autori di una "consapevole opera di depistaggio"