Due confessioni. Dopo 8 mesi di detenzione. Prima è crollato Mirto Milani, il fidanzato di una delle due figlie di Laura Ziliani (trovata morta a Temù l'8 agosto 2021), poi anche la sua fidanzata, Silvia Zani. Anche lei, una delle due figlie di Laura Ziliani, ha ammesso, interrogata in carcere, l'omicidio della madre, ex vigilessa trovata morta dopo che era svanita nel nulla 3 mesi prima. La confessione è arrivata nell'interrogatorio di ieri sera. Ora è in corso l'interrogatorio di Paola Zani, sorella di Silvia e figlia minore della vittima, anche lei, come la sorella e Milani, in carcere dal 24 settembre 2021. Ma come e perché il trio diabolico ha ucciso Laura Ziliani?
Come è stata uccisa
Secondo gli esami tossicologici la Ziliani, una donna di 54 anni, in buona salute, amante della vita all’aria aperta e delle escursioni in montagna, venne stordita, narcotizzata con bromazepam e delorazepam, composti di benzodiazepine che, ha scritto il professor Andrea Verzeletti nella relazione medico legale, avrebbero prodotto "sonnolenza, torpore, ridotta capacità di movimento e in generale di reagire a insulti lesivi esterni". Farmaci "‘sicuri’, cioè assai difficilmente in grado da per sé soli di portare alla morte un soggetto". Nessuna ferita, nessuna frattura, nessuna lesione o contusione importante rilevata dall’autopsia. Nessun riscontro di una sofferenza fisica.
Drogata e soffocata
Quella del soffocamento è allora l’ipotesi più plausibile. Laura Ziliani sarebbe quindi morta per "asfissia meccanica" provocata con qualcosa di soffice, secondo il pm bresciano un cuscino o un sacchetto di plastica. Era la notte fra il 7 e l’8 maggio di un anno fa, nell’abitazione di via Ballardini, a Temù. Il corpo, vestito con una canotta e un slip, venne quindi trasferito e sotterrato in riva all’Oglio. Sarebbe stata l’onda di piena del fiume, gonfiato dalle piogge, a disseppellirlo, secondo gli accertamenti medico legali, trasportandolo solo per pochi metri e lasciandolo coperto da un leggero velo di sabbia mista a terriccio. Accadeva nel pomeriggio del 5 agosto, tre giorni prima del casuale ritrovamento.
Il comportamento dopo la morte della donna
Era felice, Laura Ziliani, la sera di venerdì 7 maggio, nella casa di Temù. Le figlie le avevano fatto trovare una torta per la festa della Mamma, la domenica dopo. Laura è tanto contenta che fotografa il dolce con il cellulare e invia l’immagine a Riccardo Lorenzi, odontotecnico di Roncadelle, suo fresco compagno. La festa sarà completata con una gita domenicale: mamma e figlie andranno a Ceto da amiche. Quelle della notte saranno invece per l’ex vigilessa di Temù le ultime ore di vita. La torta preparata da Silvia e Paola pare stare a cuore anche a Mirto Milani, il fidanzato di Silvia, tanto che la mostra a Nicoletta Chirica, la vicina di casa a cui Laura Ziliani, un mese prima della sparizione, ha raccontato di avere dormito per trentasei ore dopo avere sorbito una tisana preparata dalle figlie.
"Mirto — ha riferito una vicina — mi faceva anche entrare nell’atrio appena dentro la porta d’ingresso dove è presente un frigorifero: lo apriva e mi faceva vedere la torta che avevano preparato Silvia e Paola per festeggiare la festa della Mamma". Quella di Nicoletta Chirica è una testimonianza importante perché prospetta agli occhi degli investigatori alcune stranezze delle sorelle Zani rispetto ai comportamenti abituali. Come l’inusuale sveglia mattutina venerdì 8 maggio. "Silvia e Paola di solito si alzavano tardi alla mattina mentre il giorno dell’8 maggio 2021, alle ore 7.10 c’erano le luci accese sia della camera di Laura, del suo bagnetto privato, sia la luce accesa del bagno grande. Lo so in quanto sopra la parete della mia sala c’è un grande orologio. Questa cosa mi ha un po’ stupito perché le ragazze, come ripeto, si svegliano sempre molto tardi. Pertanto ho subito pensato che fosse arrivata Laura, che era l’unica mattiniera".
Altre stranezze
Non è questa la sola stranezza notata dalla vicina. Quando si presentava Laura, Mirto Milani si allontanava dall’abitazione al numero 11 di via Ballardini. Contrariamente alla norma questo non avviene nel tardo pomeriggio di quel 7 maggio. "Quando arrivava Laura a Temù il fidanzato di Silvia, Mirto, se ne andava. Venerdì 7 maggio 2021, verso le ore 18, l’ho notato pulire l’abbaino davanti al mio balcone. Posso riferire che è rimasto in casa con Silvia, Paola e Laura in quanto, la domenica successiva alla scomparsa di Laura, ovvero il 9 maggio, l’ho incrociato per strada e gli ho chiesto come andava. Mirto mi ha risposto che lui aveva visto per l’ultima volta Laura, che stava andando a fare la passeggiata, alle 7.16 del sabato mattina (8 maggio ndr.) e Mirto mi confermava l’orario in quanto lui e Silvia erano svegli a guardare un film". È allora che Mirto Milani fa entrare la vicina e apre il frigorifero per mostrarle la torta per la festa della Mamma.
Il movente economico
Durante l'interrogatorio sarebbe stato confermato il movente economico ipotizzato nel quadro accusatorio, l’intento del 'trio diabolico' era quello di sostituirsi a Laura Ziliani(vedova) nell’amministrazione di un cospicuo patrimonio immobiliare di fabbricati e terreni di cui la donna era comproprietaria insieme con le due figlie, con gli affitti che garantivano redditi sicuri e importanti. Tutto, secondo Mirto Milani, gestito in maniera irresponsabile dalla suocera. Gli investigatori hanno registrato alcune conversazioni in cui le due sorelle commentavano la situazione patrimoniale della madre, precisando la volontà di impossessarsi il prima possibile del canone d'affitto di alcuni appartamenti.