LUCA DEGL'INNOCENTI
Cronaca

Ponte di Legno, un’orchestra di ghiaccio ci salverà

Sul Presena, a 2.600 metri, l’igloo da duecento posti per le armonie cristalline dei violini nati dal gelo

L'interno dell’Ice Dome Mercedes-Benz Bonera

Ponte di Legno (Brescia), 3 gennaio 2019 - Tanto ghiaccio modellato per fare un igloo. Altro ghiaccio, finemente cesellato, per creare strumenti musicali realmente funzionanti. Se credete ai sogni, se desiderate essere coinvolti in una iniziativa da sogno, il passo del Tonale è il posto giusto. Dopo tre mesi di incessante lavoro compiuto a 2.600 metri d’altezza sul ghiacciaio Presena da squadre di volontari e maestri di sci, è pronto l’Ice Dome Mercedes-Benz Bonera, il teatro igloo dal 200 posti che ospiterà, dal 5 gennaio fino in primavera, Ice Music festival. Ovvero: una rassegna che coniuga un’orchestra stabile di 16 elementi che suonano strumenti di ghiaccio e alcune delle band più note del panorama italiano e internazionale.

«La struttura dell’igloo concilia le necessità del pubblico, dei musicisti e degli strumenti di ghiaccio», dice Tim Linhart il geniale artista americano e padre di questa idea suggestiva. Da 36 anni, Linhart si è specializzato nella realizzazione di strumenti così particolari e sensibili: «Già – conferma –. Come è facile comprendere sono fortemente influenzati dalle condizioni che li circondano. Il design dell’igloo, però, permette la ventilazione naturale del caldo emanato dal respiro degli spettatori portandolo verso l’alto e fuori dalla struttura mentre gli strumenti rimangono avvolti dall’aria fredda all’altezza del palcoscenico. Condizioni ideali per produrre ottima musica».

Come è nato tutto ciò? «Avevo sviluppato sculture di ghiaccio per molti anni e cercavo di concepire una nuova idea per la mia prossima scultura. Ho sempre amato la forma del violino, perciò decisi di scolpirne uno gigante di ghiaccio. Soltanto come scultura, però. Quando lo dissi a un amico che costruisce chitarre mi domandò: “Chissà come suonerà?”». Una domanda che diventa sfida per averne la risposta: «Avete presente quando si dice “suono cristallino”? Ecco, questa è la definizione migliore possibile – continua Linhart – Ciò che non ci si aspetta sono tutti i suoni profondi, armoniosi, delicati, caldi e intensi creati dal ghiaccio». Ma anche una risposta che è sfida a chi non si interessa del riscaldamento globale: «È uno schifo quello che sta accadendo – sentenzia l’artista –. Il ghiaccio è il metro di valutazione in base al quale giudicheremo il nostro successo o il nostro fallimento con la questione del clima». Il consorzio Pontedilegno-Tonale, da anni, conduce la propria battaglia per preservare quel che rimane del ghiacciaio Presena stendendo, al termine della stagione sciistica, una coperta geotermica che ne salvaguardi l’esistenza.