Ridurre i costi pro-capite con la differenziata? La chiave è nella tariffa puntuale, il metodo di conteggio che consente di far pagare i costi della raccolta in base alla quota di rifiuti non differenziati, inducendo i cittadini a produrre meno scarti. Secondo l’ultimo monitoraggio Ispra, in Lombardia la applica il 13,5% dei Comuni (erano 2,5% nel 2010) con una copertura del 12,4% della popolazione. Le percentuali pongono la regione sopra la media italiana, dietro a Trentino, Veneto e Friuli. Un meccanismo virtuoso che, tuttavia, non sempre si riesce ad applicare, soprattutto nelle realtà più grandi. Dove è stato istituito, invece, i risultati ci sono. Lo ha rilevato, ad esempio, il comune di Prevalle, poco meno di 7mila abitanti in Val Sabbia, non lontano dal Garda. Nel 2022, primo anno di introduzione della tariffazione puntuale (Tarip) gestita dalla partecipata GardaUno, la raccolta differenziata è arrivata all’88%, migliorando di 2,2 punti percentuali il risultato dell’anno precedente. Soprattutto, dopo anni di continui aumenti, si è ridotto del 19% il totale di rifiuti conferiti ed i cittadini più virtuosi hanno visto riconosciuto in bolletta un risparmio, che va dal 3,5% ad oltre il 15%. "Sono enormemente soddisfatto del risultato oggettivo conseguito – spiega il sindaco Damiano Giustacchini –. Non è stato un percorso facile ma ora la scelta effettuata sta dando i suoi primi brillanti risultati e per questo devo ringraziare oltre all’assessorato all’ambiente che unitamente agli uffici comunali e a GardaUno si è particolarmente impegnato in questo ambizioso progetto ma soprattutto alla cittadinanza prevallese che ancora una volta si è dimostrata sensibile e attenta". F.P.
CronacaPagare in base agli scarti Il caso Prevalle