BEATRICE RASPA
Cronaca

Ricatti sessuali e abusi, predatore sessuale a processo: dodici vittime minorenni

Riuniti due filoni d’inchiesta a carico di un trentaseienne di Palazzolo. Tutto è iniziato dalla denuncia della ex-consorte per revenge porn

L'inchiesta ha preso avvio dalla denuncia della ex moglie per revenge porn

L'inchiesta ha preso avvio dalla denuncia della ex moglie per revenge porn

Brescia, 28 marzo 2025 –  Sarà processato il 10 luglio con rito abbreviato il trentaseienne di Palazzolo arrestato la scorsa estate con l’accusa di prostituzione minorile, produzione e detenzione di materiale pedopornografico, violenza sessuale aggravata dalla minore età delle vittime, ma anche revenge porn nei confronti della ex moglie. Ieri il giudice ha accolto l’istanza del pm Alessio Bernardi di unificare i due filoni d’inchiesta dei quali è titolare. Ovvero quello che aveva originato l’indagine, incentrata inizialmente sul presunto revenge porn nei confronti della consorte, e quello relativo ai contestati adescamenti di ragazzine. Un scenario, questo, venuto a galla in seguito alla denuncia della compagna, la quale nell’ambito di una separazione contrastata aveva accusato l’ex di estorsioni sessuali.

Stando alla sua versione, l’imputato – tuttora ai domiciliari – minacciando di non riconsegnarle la bambina al termine degli incontri prestabiliti con la figlia, l’avrebbe ricattata e obbligata a inviargli filmati a luci rosse. I carabinieri avevano posto sotto sequestro i dispositivi elettronici in uso al trentaseienne per trovare i riscontri alle dichiarazioni della donna e avevano finito con lo scoprire molto altro.

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Sposato e padre, l’uomo in base alla prospettazione accusatoria adocchiava minorenni – dodici le parti offese accertate – nei parchi pubblici, all’oratorio, all’uscita da scuola. Le seguiva, cercava di carpire il nickname con cui le ragazzine si muovevano sui social. E poi, sfruttando dei profili falsi, le contattava su Instagram. Dopo essere entrato con loro in confidenza – le vittime hanno dichiarato di essersi fatte sedurre da un uomo che credevano molto più giovane – si procacciava il contatto Whatsapp e accorciava le distanze, facendosi spedire foto e video espliciti e ricambiando allo stesso modo. In qualche caso ci sarebbero stati pure incontri sessuali in cambio di regali. Ieri si è anche registrata la costituzione di parte civile di una delle giovani e della ex moglie dell’imputato.