FEDERICA PACELLA
Cronaca

Paolo VI Santo, 5mila bresciani alla proclamazione in San Pietro /FOTO

Tutte le campane delle chiese suoneranno a festa alle parole di Papa Francesco

Nato nel 1897, Giovanni Battista Montini divenne Papa nel 1963

Nato nel 1897, Giovanni Battista Montini divenne Papa nel 1963

Brescia, 14 ottobre 2018 - Sono oltre cinquemila i bresciani in piazza San Pietro per la canonizzazione di Paolo VI, ma contemporaneamente saranno migliaia i fedeli che seguiranno la proclamazione nelle case e parrocchie. L’attesa, scandita nelle ultime settimane, da una serie di appuntamenti (religiosi e laici), termina oggi, alle 12, quando papa Francesco in Vaticano proclamerà santo il pontefice bresciano, insieme all’arcivescovo Romero ucciso in odio alla fede. In quel momento le campane di tutte le parrocchie della diocesi di Brescia suoneranno a distesa. «Il gesto vuole essere un segno di comunione e di partecipazione spirituale a questo straordinario momento del cammino della nostra Chiesa bresciana» spiega la Diocesi.

Un momento, quello della proclamazione, a cui ci si prepara da tempo. A febbraio, la riunione ordinaria dei membri della Congregazione delle cause dei santi ha dato all’unanimità il via libera al miracolo attribuito all’intercessione del beato papa Montini: la guarigione, inspiegabile per la scienza di una bambina al quinto mese di gravidanza, che secondo i medici avrebbe avuto scarse o addirittura nulle possibilità di nascere per una grave complicanza della gestazione. Il 19 maggio, durante il concistoro pubblico ordinario svoltosi in Vaticano, papa Francesco ha annunciato la data della canonizzazione, il 14 ottobre, appunto, durante il Sinodo dei vescovi sui giovani. Una scelta non casuale, visto che proprio alle nuove generazioni Paolo VI ha dedicato uno dei messaggi conclusivi del Concilio Vaticano II, dando il via alle Giornate della Gioventù che hanno avuto poi grande riscontro nel pontificato di Giovanni Paolo II.

Giovanni Battista Montini, nato nel 1897 a Concesio, fu ordinato sacerdote nel 1920. Come assistente della Federazione degli universitari cattolici, si impegnò nella formazione spirituale degli intellettuali cattolici che dopo la Seconda guerra mondiale diedero importanti contributi alla cultura e alla vita politica italiana, come Aldo Moro. Salì al soglio pontificio nel 1963, dopo aver attraversato due guerre mondiali. Colto e umile, è ricordato come il Papa del dialogo, per le sue aperture agli intellettuali di formazione laica e a gli esponenti di altre religioni e atei (istituì due Segretariati per il dialogo con i non-cristiani e i non-credenti). In occasione di un viaggio in Palestina, incontrò il patriarca ortodosso e annullò la scomunica che nel 1054 aveva portato alla separazione delle due Chiese.

Fu anche il Papa delle riforme nella chiesa cattolica avviate dopo il Concilio vaticano II (1962-65) ed il primo a viaggiare in aeroplano, ma anche il Papa dell’Humanae Vitae, enciclica in cui si pronunciò duramente contro la contraccezione. Tra i momenti più bui della sua vita, il rapimento e l’assassinio di Moro, da parte dei brigatisti, a cui Montini stesso rivolse, invano, le sue ‘suppliche in ginocchio’.

Non venne mai meno il legame con Brescia, che ora è pronto a celebrarlo. Nel suo paese natale, la comunità accompagnerà la canonizzazione con preghiere e funzioni solenni, Inoltre, a ricordo della giornata, durante la messa solenne i fedeli potranno tornare ad ammirare il dipinto a olio ‘San Vincenzo Ferrer e Santi’ di Francesco Savanni, che si trova nella parrocchiale di Concesio, e che torna dopo tre mesi di restauro.