
Il luogo in cui il pescatore si è gettato
Marone, 10 giugno 2015 - È andato a pescare “sardine” di frodo, poi per evitare di essere controllato e multato da due agenti della polizia provinciale si è gettato nelle acque del lago d’Iseo, che successivamente gli hanno salvato la vita. I fatti sono accaduti a Marone alla foce del torrente Bagnadore dove un catanese di 40 anni stava utilizzando un “bilancino”, ovvero una sorta di retino appeso a un lungo bastone. Il suo obiettivo era quello di pescare agoni, che sul secondo dei laghi bresciani sono chiamati “sardine”. La tecnica consiste nel fare oscillare l’attrezzo su e giù a riva, dove in questo periodo gli agoni stanno depositando le uova. Per questo motivo la loro pesca è interdetta fino al 15 giugno. Quando il pescatore di frodo ha visto arrivare la polizia provinciale ha pensato di scappare a nuoto. Nel giro di poco tempo ha perso le forze e aiutandosi con il “bilancino” si è appeso a un palo che si trova in acqua. È lì che i due agenti lo hanno trovato. L’uomo è stato portato a riva e rassicurato.