
di Milla Prandelli
Dalla pandemia e dalla crisi conseguente, arriva l’idea di un nuovo lavoro, nato sullo stampo di una professionalità diffusa nei paesi di lingua anglosassone ma ancora poco presente in Italia e specie nel Bresciano.
Ad avere avuto l’idea è Dario Pezzoni, 29 anni, educatore di professione, per anni in forza a una cooperativa sociale specializzata nel recupero e reinserimento di giovani con particolari difficoltà anche dovute a reati.
L’idea lanciata da Pezzoni, che è di Malegno, è i proporsi come edublogger, ossia educatore, blogger e influencer per adulti e ragazzi. "L’idea – spiega Pezzoni – mi è venuta per il fatto che le persone stanno trascorrendo molte ore sole, spesso attaccate a un pc. I problemi non mancano. Basti pensare che il 50% dei ragazzi subisce episodi di bullismo. Di questi l’85% ha un telefonino e per il 22,2% di loro il bullismo arriva online. I ragazzi e le loro famiglie devono essere formati all’uso dei social".
La questione deve essere affrontata non solo dalla scuola, ma anche dai genitori, che spesso si limitano a dare divieti sul numero di ore in cui si possono usare i social o i videogiochi, ma che non sono formati nell’affrontare le minacce.
"Sono un formatore per adulti, scuole e genitori su temi come i social, il rapporto con le tecnologie, l’educazione attraverso le generazioni, l’adolescenza. Racconto il penale minorile nelle sue diverse forme – sottolinea – ma non solo. Potete chiamarmi edublogger. Ogni influencer che si rispetti è anche e prima di tutto un blogger, come i fashionblogger o i foodblogger. Io sono un blogger delle buone pratiche, che ha unito i suoi studi, la sua esperienza lavorativa e il suo amore per la scrittura. Non solo lavoro online ma anche per enti in presenza. Sempre però trattando queste delicatissime tematiche. I casi, anche nel nostro territorio non mancano: moltissimi soffrono il cyberbullissimo e tanti, senza rendersene conto, sfruttano male lo strumento informatico, diventando loro stessi dei bulli".