FEDERICA PACELLA
Cronaca

Piano cave. Respinto un ricorso

Un taglio spropositato di metri cubi da scavare nel piano finale rispetto alla proposta iniziale del piano cave provinciale, ma...

Un taglio spropositato di metri cubi da scavare nel piano finale rispetto alla proposta iniziale del piano cave provinciale, ma...

Un taglio spropositato di metri cubi da scavare nel piano finale rispetto alla proposta iniziale del piano cave provinciale, ma...

Un taglio spropositato di metri cubi da scavare nel piano finale rispetto alla proposta iniziale del piano cave provinciale, ma il Tar di Brescia dà ragione alla Provincia e alla Regione. Contro la sforbiciata, il Gruppo Gatti aveva presentato ricorso, che però è stato dichiarato inammissibile. La società è proprietaria di un compendio immobiliare di circa 218 metri quadrati a Calcinato, pervenuto per effetto della fusione per incorporazione di Mascarini srl (avvenuta a giugno 2023). Parte di tale area, circa 148 metri quadrati, secondo le previsioni del previgente Piano Cave della Provincia di Brescia, rientrava nell’Ate g26, dove operavano tanto Mascarini quanto Cave Ocra. Il punto di partenza, inserito nel Piano, prevedeva una suddivisione, che poi è saltata nel corso dell’iter, tanto da portare al ricorso: "La determinazione della nuova volumetria da parte del consiglio regionale sarebbe altresì irragionevole, avendo comportato, rispetto alla proposta, una diminuzione della volumetria inizialmente assegnata all’attuale ricorrente di 485.000 metri cubi e un incremento della stessa a Cave Ocra srl pari a 395.869 metri cubi".

Il Tar di Brescia ha ricordato che, rispetto al potere esercitato nella determinazione dei volumi di escavazione da assegnare, in capo all’operatore economico non c’è un’aspettativa giuridicamente tutelata alla previsione dei quantitativi massimi, perché l’amministrazione deve contemperare tutti gli interessi coinvolti e in particolare l’esigenza di tutela e riqualificazione ambientale. "La delibera del consiglio, che ha determinato i volumi estraibili appare non irragionevole", concludono i giudici amministrativi.

F.P.