
Giuliano Pe della Casa delle Arti rivolge un appello ai possessori di locali sfitti
PISOGNE (Brescia)Sta diventando la casa degli artisti sul lago d’Iseo. A Pisogne – dove un tempo bruciavano i roghi delle streghe ai piedi della Torre del Vescovo e i briganti delle montagne si nascondevano tra i vicoli oscuri e silenziosi – oggi soffia un vivace vento di rinascita. Il cuore medioevale, con i selciati che hanno visto passare secoli di storia, sta per riaprire gli occhi grazie all’associazione Casa delle Arti e al lavoro dei suoi volontari. Nella località Colaela, nelle vie Torrazzo e Capovilla, dove le case-torre sembrano sussurrare antiche leggende, sta prendendo forma una rivoluzione silenziosa. Da maggio le botteghe abbandonate, cantine e locali dimenticati, torneranno a pulsare di vita.
Non più luoghi di commercio ordinario e abitazioni bensì atelier d’artista, laboratori di artigiani e spazi dove la creatività si fa materia. Vi sono bellezza e giustizia poetica in questa trasformazione: proprio quei vicoli che videro perseguitate le streghe, che poi erano donne forse solo troppo libere e troppo sapienti, accoglieranno nuovi visionari e cioè persone che lavorano con le mani creando meraviglia, pronti a trasformare l’energia grezza di questi luoghi in opere. Quella che nel XVIII secolo ospitava il più famoso brigante della storia pisognese, Giorgio Vicario, la beccheria (macelleria) di via Torrazzo, sta per diventare uno degli atelier destinati a coloro che oggi popoleranno gli angoli più segreti del borgo. Ogni vetrina sarà una pagina di storia contemporanea nel libro di pietra che è il centro storico. I visitatori potranno camminare tra gallerie spontanee, scoprire laboratori dove si forgia bellezza e ascoltare il dialogo continuo tra Medioevo e modernità.
"Gli artisti – spiega Giuliano Pe della Casa delle Arti – saranno indipendenti. Tramite la nostra associazione è stato concordato con i proprietari degli spazi un regolare contratto a prezzo calmierato. Il nostro scopo è creare luoghi dove far rinascere il centro, creando la possibilità al turista di conoscere Pisogne in modo diverso, dando spazio alle parti più interne del paese ormai abbandonate nonostante la loro bellezza. Facciamo un appello ai possessori dei locali sfitti, ancora incerti se affidarci gli spazi. Abbiamo già otto artisti pronti a entrare in azione, ma ce ne sono almeno altri dieci che verrebbero a Pisogne. Ogni giorno arrivano nuove richieste. Tre atelier sono già aperti, altri lo daranno in questi giorni e a maggio avremo la presentazione ufficiale del progetto".
Milla Prandelli