Iscritti in crescita per l’Università degli studi di Brescia che ha raggiunto quota 16.356 rispetto ai 15.907 del precedente dell’anno accademico precedente. "Se le proiezioni delle iscrizioni saranno confermate, quest’anno potremo superare la soglia dei 17 mila iscritti", ha annunciato il rettore Francesco Castelli, nella cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico. Quest’anno, gli immatricolati ‘puri’, coloro, cioè, che si immatricolano per la prima volta al sistema universitario italiano, passano da 4.817 dell’anno accademico 2023-2024 a 4.886. Cresce anche l’offerta formativa, mentre si conferma solida l’occupabilità al termine del corso di studi. "Il panorama universitario italiano affronta molte sfide strutturali in un mondo mutevole che richiede una sempre maggior grado di professionalità e competenza – ha dichiarato Castelli –. L’Università degli Studi di Brescia presenta uno scenario solido, di progressiva crescita di reputazione e di gradimento dell’offerta didattica. I parametri di ricerca sono elevatissimi, ma vogliamo fare ancora di più per posizionare stabilmente il nostro ateneo in un contesto internazionale di sempre maggiore innovazione e trasferimento tecnologico. Permane tuttavia la preoccupazione sullo stato di salute del sistema universitario italiano: la situazione del nostro Paese nel contesto europeo rimane critica, con un tasso di istruzione terziaria nella fascia di età 25-39 ben al di sotto della media dell’Europa continentale e la nostra Provincia purtroppo non fa eccezione. A queste criticità si aggiunge poi quest’anno una contrazione del Fondo di Finanziamento Ordinario". Sono 6 i milioni in meno che arriveranno all’ateneo, quest’anno, come ha ricordato la rappresentante degli studenti in Senato accademico, Linda Anelli. "Imprescindibile investire nel futuro, noi universitari siamo il futuro", ha detto.
A Paola Severino, presidente della Scuola Nazionale dell’Amministrazione, il compito di tenere la lectio magistralis. "Occorre rendere il mondo del lavoro più dinamico, aperto al confronto internazionale e al cambiamento tecnologico. La formazione gioca un ruolo chiave in questo processo, come sfida fondamentale per una crescita rispettosa dei valori della democrazia e del merito. Agli studenti che sceglieranno di intraprendere una carriera nella pubblica amministrazione, vorrei trasmettere l’orgoglio e la soddisfazione che derivano dal servire il proprio Paese. Lavorare nella pubblica amministrazionenella offre l’opportunità di contribuire al benessere collettivo, di fare la differenza nella vita delle persone". Federica Pacella