BEATRICE RASPA
Cronaca

Brescia, plasma "iperimmune": cercasi il superfarmaco

L’Avis punta a creare una Banca del sangue potenziato dagli anticorpi. Via alla raccolta tra i donatori nella sede centrale, grazie ad AiutiAmoBrescia

La presentazione del progetto

Brescia, 24 luglio 2020 - Il progetto del plasma iperimmune avviato dall’Avis potrà contare sulle gambe del Comitato AiutiAmobrescia, che ha devoluto 300mila euro. La donazione, frutto di una maxi-raccolta fondi avviata da Fondazione comunità bresciana ed Editoriale bresciana per aiutare il territorio a fronteggiare la pandemia – già sfiorata quota 18 milioni – sosterrà la nuova frontiera terapeutica contro il Covid. Si parla di plasma iperimmune, il sangue “potenziato“ dagli anticorpi anti-Sars-Cov-2 di persone che si sono imbattute nel coronavirus e l’hanno sconfitto: se somministrato a pazienti infetti migliora parametri vitali, riduce le polmoniti e abbatte in definitiva la mortalità della malattia.

Constatandone le capacità terapeutiche positive, Regione Lombardia, Avis e Areu nelle scorse settimane hanno lanciato Think yellow-pensa in giallo, il colore del plasma, tale per l’alto contenuto di proteine della componente ematica: un progetto di raccolta tra i donatori nelle varie sedi provinciali Avis. Brescia si è subito mossa compatta, in sintonia con il Servizio trasfusionale degli Spedali Civili. L’iniziativa è debuttata il 18 luglio con la chiamata dei primi donatori di plasma (1.030 quelli attivi nel Bresciano) al Brixia Forum, dove l’Asst del Civile ha allestito una postazione drive trought (in auto) per effettuare test sierologici e tamponi.

«L’idea è partire dagli attuali donatori di plasma per poi estendere l’iniziativa a tutti i donatori comuni – ha spiegato il presidente dell’Avis provinciale Gabriele Pagliarini, ieri in sede centrale con, tra gli altri, il direttore di Asst Brescia, Massimo Lombardo, il presidente del Comitato AiutiAmoBrescia, Alberta Marniga, ed esponenti dell’Editoriale bresciana –. Chi darà il consenso sarà sottoposto contestualmente a test sierologico e tampone. Qualora sia riscontrata la presenza di anticorpi in quantità sufficiente, il donatore effettuerà due donazioni a distanza di due settimane, così come prevedono i protocolli, presso la nostra sede già attrezzata in tutta sicurezza. L’obiettivo è procedere con un’analisi epidemiologica accurata, utile per studiare la diffusione del coronavirus sul territorio – ha proseguito Pagliarini – ma anche creare a Brescia una banca del plasma, “superfarmaco“ indispensabile alle terapie intensive".

Così, mentre il virus continua a circolare - dopo tre settimane di tregua ci sono di nuovo 4 letti della Rianimazione del Civile occupati da pazienti Covid - l’Avis pensa a incrementare del 30 per cento l’attuale raccolta adeguando gli spazi della sede centrale: "A settembre inizieremo i lavori per raddoppiare gli ambienti destinati al sangue intero, creeremo una stanza destinata solo al plasma e faremo posto a nuovi laboratori".

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