
I carabinieri e la procura stanno lavorando per risalire agli autori di questi furti piuttosto rumorosi e che, nel cuore della notte, scuotono i centri abitati
Questa volta è stato il turno del bancomat della filiale Btl (banca del territorio lombardo) di via Valtrighe, a Terno d’Isola, a finire nel mirino della banda del botto. È successo nella notte tra martedì e ieri. Si tratta del diciassettesimo colpo dall’inizio dell’anno (due soli quelli falli). E se si considera anche l’assalto a un postamat (il bancomat delle Poste) a Castelli Calepio, anch’esso però fallito, lo scorso 6 aprile, il numero sale a 18.
Il raid alle 4.30, messo a segno con la tecnica della “marmotta“, ossia inserendo polvere pirica all’interno dello sportello. L’esplosione ha danneggiato il bancomat e gli uffici della filiale, svegliando i residenti della zona. I malviventi sono però riusciti a fuggire su un’auto e a far perdere le proprie tracce prima dell’arrivo dei carabinieri. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco per scongiurare rischi di incendio. Il bottino è ancora da quantificare da parte del personale della banca. Sull’episodio indagano i carabinieri della Compagnia di Zogno. Nelle prossime ora saranno visionati i filmati delle telecamere della zona per estrapolare dettagli per poter risalire agli autori. Dal modus operandi, vale a dire l’utilizzo della tecnica della “marmotta“ potrebbe far pensare che siamo in presenza alla banda o più gruppi che dall’inizio dell’anno stanno “battendo“ la provincia infilando nel mirino sportelli bancomat. Unico filone di accertamenti in procura: al vaglio i filmati per stabilire fisionomie e comportamenti. La loro identità rimane avvolta nel mistero, nonostante i furti con il gas siano saliti a 17 dall’inizio dell’anno: sei a gennaio, tre a febbraio, tre a marzo e cinque ad aprile. Tutti appunto concentrati nella prima metà dei mesi, tranne che per gennaio, quando il sesto raid venne messo a segno la notte tra il 20 e il 21. Soltanto due colpi sono falliti per l’attivazione dell’antifurto della banca, a Suisio e Urgnano, lo scorso gennaio.
I carabinieri e la procura stanno lavorando per risalire agli autori di questi furti piuttosto rumorosi e che, nel cuore della notte, scuotono i centri abitati dove vengono messi a segno: le indagini sono state raccolte in una unica e i vari procedimenti aperti per ciascun furto sono ora tutti sotto la stessa lente. Però alcuni elementi d’indagine sono evidenti: in azione entrano sempre tre o quattro banditi, tutti con il volto travisato dal passamontagna e la banda si muove sempre con un’automobile e, forse, un’altra che resta a distanza con un altro componente della banda che fa da palo. F.D.