
Portico chiuso e altro denaro per il restauro
Portico chiuso entro il 2025 alla Pinacoteca Tosio Martinengo: l’anno prossimo dovrebbe così terminare l’annosa vicenda che riguarda questo spazio. A fare il punto l’assessore ai Lavori pubblici Valter Muchetti nella commissione che ha esaminato i lavori che interessano appunto la Pinacoteca, la Locomotiva in Castello e il teatro romano. Per quanto riguarda la Pinacoteca, il tema più atteso era proprio quello del portico, al centro di un braccio di ferro tra il Comune, che avrebbe voluto chiuderlo con una copertura in acciaio e vetro, e la Soprintendenza, che ha bocciato il progetto. Ci sarà una vetrata, dopo un lungo studio visionando anche altri luoghi d’arte a livello nazionale.
"La chiusura del portico non è una velleità – spiega l’architetto Patrizia Scamoni – ma nasce dalla necessità condivisa con Fondazione Brescia Musei e con la Soprintendenza di rimuovere il tunnel che è temporaneo dal 2018, posizionato a suo tempo per consentire un passaggio coperto ai visitatori diretti verso l’uscita. Il primo tema dunque è il comfort dei visitatori. Il secondo è che in corrispondenza del portico ci sarà una sala per mostre temporanee che richiedono il controllo del microclima ambientale per conservare le opere". Col portico chiuso, inoltre, si potranno realizzare anche piccoli eventi all’esterno.
Quanto al teatro romano, "il progetto di scavi e restauro è propedeutico a un recupero funzionale. La Soprintendenza ha detto di aver trovato risorse aggiuntive oltre a quelle del Comune – spiega Muchetti – Entro fine luglio sapremo se sarà finanziato con il Bando Emblematici di Fondazione Cariplo, poi partirà l’iter amministrativo, con il piano di fattibilità entro i primi di novembre".
F.P.