BEATRICE RASPA
Cronaca

Omicidio a Provaglio di Iseo, i primi risultati dell’autopsia: Roberto Comelli è stato picchiato prima dell’accoltellamento

Emergono le prime indicazioni dalle analisi eseguite dai consulenti della Procura. I familiari dell’uomo: lui vittima di un’aggressione premeditata, non di un raptus

I carabinieri sul luogo del delitto avvenuto nella notte di San Silvestro all’esterno del centro anziani

I carabinieri sul luogo del delitto avvenuto nella notte di San Silvestro all’esterno del centro anziani

Provaglio d’Iseo (Brescia) – Roberto Comelli prima di trovare la morte è stato picchiato. È il primo esito, parziale - e ancora da confermare ufficialmente - dell’autopsia iniziata ieri sul corpo del 42enne carpentiere di Cortefranca, ammazzato con una coltellata al petto la notte di Capodanno all’esterno della sala civica del centro anziani di Provaglio d’Iseo, dove era in corso una festa privata con un’ottantina di ventenni da tutta la provincia. L’esame autoptico, condotto dai consulenti della procura Andrea Verzelletti e Liliana Maria Lancini - a ieri non ancora concluso, tanto che bisognerà attendere fino a venerdì per il nullaosta ai funerali - per adesso darebbe ragione ai familiari dell’uomo, secondo i quali Comelli è stato vittima non di un omicidio frutto di un raptus, ma di un’aggressione premeditata.

"Ho preso il coltello perché ho avuto paura, quell’uomo era minaccioso e diceva che ci voleva ammazzare tutti" ha raccontato ai carabinieri, al magistrato e al gip Matias Pascual, il 19enne barista italo-argentino che ha confessato il delitto, adesso in carcere, attorno a cui inquirenti e investigatori avevano stretto il cerchio sin dalle prime ore. I parenti del 42enne, che si ipotizzava volesse “imbucarsi“ in un veglione nel quale, ubriaco e molesto, non era desiderato, hanno dichiarato che in realtà Comelli a quella festa affollata da giovanissimi cercava il figlio diciottenne - tuttavia non presente - e che già la sera precedente era stato accerchiato e malmenato. Di più: era stato minacciato con una pistola esibita da uno dei partecipanti.

A sostegno della loro tesi, tramite l’avvocato Stefano Afrune, che li rappresenta, hanno fornito al pm Laura Matrone un elenco di testimoni e dei video. Testimoni che già ieri hanno iniziato ad essere ascoltati. Anche il primo, informale, esito dell’autopsia pare avallare la tesi di un’aggressione ai danni di Comelli già la sera di san Silvestro, parecchie ore prima che il suo ritorno in via Cesare Battisti decretasse la sua fine ad opera di un coltello da cucina con la lama da 30 centimetri, prelevato da Pascual dalla tavola imbandita e poi piantato nel torace della vittima. Sul viso, infatti, sarebbero presenti dei segni e delle lesioni, tra cui una spaccatura sulla bocca. Fino a ieri l’unico indagato era appunto il giovane barista di Prevalle, ma l’inchiesta potrebbe ben presto allargarsi e coinvolgere altri ragazzi.