BEATRICE RASPA
Cronaca

Brescia, sequestrati cellulare e tablet al prof di religione pedofilo: le chat con l’alunna 16enne lo inchiodano

Gli inquirenti al lavoro per capire che tipo di relazione ci fosse tra il docente e la ragazza. Non si esclude la presenza di altre vittime

Sequestrato anche il telefono del docente

Sequestrato anche il telefono del docente

BRESCIA – I suoi colleghi a scuola sono rimasti di sasso. "Non ci crediamo. Quando l’abbiamo saputo abbiamo pianto", ammette una di loro. Un professore di Religione, sposato e padre, arrestato nei giorni scorsi per pedopornografia. L’accusa è pesante ossia produzione e detenzione di materiale pedopornografico, reati puniti con la reclusione fino a dodici anni.

La vittima sarebbe un’alunna sedicenne, in condizioni di fragilità. Il professionista, un quarantenne che insegna in quindici classi di un istituto superiore di Brescia e da anni affianca alla docenza l’attività forense come avvocato penalista, è stato arrestato in flagranza dopo una perquisizione domiciliare disposta dal sostituto procuratore Alessio Bernardi.

A fare scattare l’indagine era stata la famiglia della ragazzina che avrebbe scoperto nel cellulare della figlia immagini e messaggi inequivocabili, scambiati proprio con il prof di Religione, uomo insospettabile pieno di amici e interessi, molto attivo anche nel sociale. Messaggi tali da avere messo i genitori della in allarme, e averli indotti a raccontare tutto alla polizia. L’inchiesta è stata condotta dalla squadra Mobile nel massimo riserbo e in tempi rapidi, nell’arco di un mese. Ricevuta la segnalazione, gli agenti sono andati a dare un’occhiata a casa del professore, e la "visita" è sfociata nel sequestro del tablet, del computer e del telefono.

Una prima ispezione avrebbe permesso di rinvenire materiale pedopornografico. Da qui l’arresto in flagranza, obbligatorio in circostanze simili. Il docente, la cui posizione è aggravata dal fatto di essere un insegnante, dunque una figura di rifermento per la minore, è stato portato in carcere.

Nelle scorse ore, in seguito all’interrogatorio di garanzia davanti al gip al quale avrebbe reso dichiarazioni spontanee, è stato posto ai domiciliari, dove si trova tuttora. Il giudice ha infatti concesso un ammorbidimento della misura cautelare. Gli accertamenti nel frattempo continuano, l’indagine è tutt’altro che chiusa. Si punta a ricostruire con precisione che tipo di "relazione" intercorresse tra il professore e l’allieva, da quanto durasse, se sia limitata a uno scambio virtuale o magari si sia concretizzata in incontri di persona. Inquirenti e investigatori intendono capire anche se la vicenda sia circoscritta alla ragazzina o se nel passato dell’uomo, una vita senza macchia, vi siano altre condotte illecite, che rispondono alla medesima natura. Per avere risposte la procura ha già disposto una consulenza su tutti gli apparecchi informatici del professore.