REDAZIONE BRESCIA

Progettavano di uccidere un pentito campano, tre persone fermate a Brescia. Uno è un boss del clan Sarno di Ponticelli

L’indagine è nata dall’incendio, nel 2022, dell’auto di un collaboratore di giustizia da tempo residente nel capoluogo lombardo

La Dia di Brescia

La Dia di Brescia

Brescia – L’auto incendiata di un ex collaboratore di giustizia aveva dato il via a un’indagine, a Brescia, che oggi ha portato al fermo di tre persone. L’ipotesi è che stessero progettando l'omicidio di un pentito di origini campane, da tempo residente nel capoluogo lombardo. 

Il fermo di indiziato di delitto è stato eseguito dal Centro Operativo Dia di Brescia ed emesso dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia. Delle tre persone, due sono indiziate di associazione mafiosa. Tutti sono ritenuti presunti responsabili, a vario titolo, di tentato omicidio nonché di detenzione e porto di armi alterate.

L’indagine, come detto, è partita dall’incendio del 2022. Considerati i trascorsi delinquenziali della vittima e la sua passata appartenenza a contesti di criminalità organizzata campana, la Dda aveva delegato al Centro Operativo Dia bresciano gli accertamenti finalizzati a riscontrare le motivazioni all'origine dell'episodio di danneggiamento del veicolo, dai chiari contorni intimidatori.

Le attività investigative avrebbero evidenziato, in realtà, l'esistenza di un vero e proprio progetto di omicidio in danno dell'ex collaboratore di giustizia, ideato e organizzato da vari appartenenti a un gruppo criminale capeggiato da un altro pentito, a suo tempo figura apicale del clan Sarno di Ponticelli (quartiere di Napoli), tuttora sottoposto a programma di protezione, tra i destinatari dell'odierno provvedimento di fermo.

Nello stesso contesto operativo, la Dia di Brescia, con la collaborazione dei Centri Operativi Dia di Torino, Genova, Bologna, Napoli e Catanzaro, oltre al triplice fermo, hanno eseguito sei decreti di perquisizione nei confronti di altrettanti indagati per la ricerca di armi e stupefacenti. In precedenza, durante le indagini, erano stati effettuati altri tre arresti, tra i quali quello di un terzo ex collaboratore di giustizia colto negli attimi immediatamente successivi all'acquisto di un fucile di precisione Remington modello 700 calibro 308, completo di ottica e munizioni, reperito sul mercato delle armi provento di furti in abitazione, con l'intento di utilizzarlo per commettere un omicidio, che, se non sventato, avrebbe potuto innescare una faida.

Anche ai restanti due arresti in flagranza di reato si era proceduto per detenzione e porto di arma da sparo in luogo pubblico e, nello specifico, di 2 pistole Beretta, rispettivamente calibro 22 short e 6.35, con relativo munizionamento e matricole abrase. Le investigazioni hanno altresi' evidenziato i contatti del clan Sarno con alcuni esponenti ritenuti vicino alla cosca 'ndranghetista Arena di Isola Capo Rizzuto (KR). Oltre a Brescia, l'operazione ha interessato le province di Asti, Mantova, Genova, Reggio Emilia, Massa Carrara, Napoli, Caserta e Crotone.