Brescia, 10 ottobre 2019 - C'è una proteina che sembra avere un ruolo fondamentale nell'attivazione del sistema immunitario contro i tumori del polmone. Lo hanno dimostrato i ricercatori dell'Università di Brescia e dell'Istituto Humanitas con uno studio che è stato pubblicato su Cancer Immunology Research, rivista dell'American Association for Cancer Research (AACR) che al lavoro, tutto italiano, dedicherà la copertina di novembre.
Questa proteina - spiegano i ricercatori - si chiama CCRL2 ed è presente sulla superficie di svariati tipi di cellule. In particolare nel polmone, è espressa dall'endotelio vascolare (cioè il tessuto che riveste l'interno dei vasi sanguigni) sulla cui superficie lega un particolare fattore essenziale per il richiamo di alcune cellule (chiamate Natural Killer) in grado uccidere le cellule tumorali. «Nel corso del nostro studio - spiega Silvano Sozzani, docente dell'Università degli Studi di Brescia, e principale autore dell'articolo - abbiamo analizzato informazioni provenienti da banche dati del National Institute of Health di campioni ottenuti da pazienti affetti da adenocarcinoma polmonare e utilizzato cellule e modelli sperimentali con cui simulare aspetti della malattia. Questo ci ha permesso di identificare le cellule Natural Killer come sentinelle essenziali nei confronti dei tumori polmonari e di associare i livelli di espressione di CCRL2 con l'aggressività della crescita tumorale». In particolare, gli autori dello studio hanno evidenziato che nei tessuti tumorali il cancro tende a inattivare la trascrizione del gene CCRL con il risultato - sottolinea Sozzani - di ostacolare la risposta immunitaria contro la crescita tumorale.
Lo studio (sostenuto da Fondazione AIRC) è stato condotto insieme ad Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University, secondo cui: "I risultati che abbiamo raggiunto dimostrano che questa proteina riveste un ruolo cruciale nel modellare una risposta immunitaria contro il tumore polmonare. Per questa funzione, CCRL2 si candida a essere un nuovo marcatore prognostico del tumore"