
Guido Bertolaso a Salò nel 2004: allora guidava la Protezione civile
Salò (Brescia), 25 novembre 2018 - Da poco più di mille volontari nel 2004 quando si scatenò il terremoto del lago di Garda e della valle Sabbia a 4.860 tra uomini e donne che nel 2018 hanno scelto di indossare la divisa gialloblù. Sono questi i numeri della protezione Civile di Brescia. Benché il volontariato nella provincia della Leonessa d’Italia esista da molti anni, la Protezione Civile, come oggi la concepiamo, ha iniziato a strutturarsi nel 2002 sotto la guida dell’assessore provinciale Corrado Scolari. «Il primo vero esame a cui i nostri volontari e i nostri tecnici si sottoposero è stato quello di 14 anni fa, in concomitanza con il terremoto che si scatenò alle 23.59 del 24 novembre 2014. In occasione di quell’evento disastroso, che provocò un’enorme distruzione ma fortunatamente nessuna vittima, abbiamo testato per la prima volta quella che oggi si chiama la macchina del soccorso e capito che i volontari bresciani sono in grado agire e reagire, naturalmente insieme agli altri soccorritori: vigili del fuoco, 118, Forze Armate e di Polizia».
Al lavoro, con il coordinamento della Prefettura, si misero 800 operatori: tra cui 180 Vigili del Fuoco e 350 volontari di Protezione Civile. Alle sette del mattino sul posto era già presente l’allora capo del Dipartimento Guido Bertolaso. Il centro operativo misto fu allestito a Salò. Furono creati anche punti mensa e ristoro in diversi centri e in un secondo tempo strutture dove esercitare le funzioni di culto, dato che molte chiese erano state pesantemente danneggiate. «Per la prima volta in Italia siamo riusciti a non costruire campi tendati – spiega Scolari- alloggiando la gente nelle strutture ricettive. In meno di un anno, anche grazie al lavoro della Regione Lombardia, siamo tornati alla normalità ».
Da allora molto è stato fatto e le professionalità sono ulteriormente cresciute. «I numeri sono in aumento. Sempre più persone decidono di donare il loro tempo per il prossimo e tanti scelgono la nostra uniforme – aggiunge l’attuale responsabile politico della Protezione Civile, il consigliere Antonio Bazzani- con decine di specializzazioni: dall’antincendio boschivo, alla cinofilia da soccorso passando per i paracadutisti. Siamo il riferimento della Colonna Mobile Regionale per quanto riguarda il vitto e le cucine da campo. Decine le emergenze in cui siamo state presenti, non ultimo quella legata al dissesto idrogeologico nelle nostre valli».