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Mussolini passa in rassegna un drappello di volontari della Repubblica di Salò
Provaglio d'Iseo (Brescia), 21 agosto 2019 - Il Comune, nelle prossime settimane, revocherà la cittadinanza onoraria conferita il 29 maggio del 1924 a Benito Mussolini, allora insignito del titolo di Duce d’Italia. La comunicazione è stata data da Enzo Simonini sindaco del paese durante la commemorazione del rastrellamento effettuato da fascisti e nazisti in paese dopo che nei boschi venne rinvenuto il corpo dell’onorevole Osvaldo Sebastiani, presidente della Corte dei Conti e tenente della Guardia Nazionale della Repubblica di Salò, a cui seguì una ritorsione che portò all’uccisione di Enrico Turla e Ugo Zabelli. La decisione è stata presa dal sindaco Simonini e dalla Giunta comunale anche dopo le pressanti richieste dell’Anpi e di alcune associazioni presenti sul territorio comunale. La procedura di cancellazione sarà avviata a breve. "È giunto il momento di assumere una delibera che cancelli una scelta sbagliata e restituisca dignità alle vittime del fascismo - ha affermato durante la cerimonia Enzo Simonini -. Lo faremo prossimamente durante un apposito Consiglio comunale nel quale porteremo questo atto deliberativo".
La comunicazione è stata colta con entusiasmo e apprezzamento dall’Anpi. L’iniziativa presa a Provaglio d’Iseo torna a rendere attuale un discorso che nel bresciano si è scatenato la scorsa primavera, quando a Salò le minoranze avevano chiesto di fare lo stesso, ottenendo però il diniego del sindaco, che ha deciso di "rimandare tutto a dopo le elezioni" e che per il momento non ha mai ripreso il discorso. "Se sarò rieletto affronterò la questione" aveva dichiarato il sindaco di Salò Giampiero Cipani. A qualche mese dall’insediamento nulla è stato fatto, nonostante l’Anpi del medio Garda e le associazioni aderenti alla Rete 25 aprile a giugno gli hanno ricordato l’impegno preso inviandogli una lettera aperta in cui si leggeva: "Con la presente, ora che lei si è insediato sindaco di Salò, le chiediamo di poter dare seguito all’impegno assunto il giorno 8 aprile 2019 allor quando, in occasione della mancata discussione presentata dall’allora consigliere di minoranza Zane che chiedeva la rimozione della cittadinanza onoraria a Mussolini, affermò, come riportato da numerosi articoli di stampa, che la questione sarebbe stata affrontata dalla prossima amministrazione comunale”.
Al momento nessuna iniziativa è stata presa da Cipani, che si trova alla guida di una cittadina che per motivi storici è uno dei simboli del fascismo, avendo ospitato la capitale della Rsi. Nel bresciano, oltre a Salò e Provaglio d’Iseo, sono diversi i paesi che vedono Benito Mussolini tra i suoi cittadini emeriti, tra cui la città di Brescia. Non solo: si annoverano Adro, Bovegno, Coccaglio, Capriano del Colle, San Zeno, Milzano, Barbariga, Frontignano, Bedizzole, Rovato, Virle Treponti, Manerba, Ghedi, Azzano Mella, Bornato, Soiano del Lago, Trenzano, Brandico e Collio. Tutti i provvedimenti risalgono al 1924, quando vi fu una forte spinta in tal senso.