di Federica Pacella
Giornata di grande disagio sulle strade provinciali bresciane: gran parte del territorio montano è stato interessato da valanghe e frane causate dal maltempo. A causa di una valanga, è rimasta chiusa per qualche ora la provinciale 345 del Passo Crocedomini, all’altezza del chilometro 27+100, sul versante camuno. L’evento ha tagliato a metà la viabilità dell’area, impedendo il passaggio di alcune auto parcheggiate in Bazena. Per mettere in sicurezza la strada e consentire le operazioni di ripristino della viabilità, la strada è stata chiusa, in località Biorche; sul posto il nivologo incaricato dalla Provincia di Brescia. Oltre alla valanga nei pressi del Bazena, la Provincia è intervenuta anche in località Pineta a Collio e in Val Dorizzo nel Comune di Bovegno.
Le precipitazioni, ordinarie o straordinarie che siano, evidenziano sempre più frequentemente le fragilità del territorio. Per questo, diventano fondamentali opere ‘silenziose’ ma necessarie per prevenire il rischio idrogeologico come quella avviata dal Comune di Brescia sul reticolo idrico minore. Da qualche giorno è partito, in particolare, il cantiere per la manutenzione spondale di un tratto del vaso Garzetta, il ramo ‘Fornaci’ (125mila euro il costo dell’intervento).
"Gli eventi atmosferici del 2019 – spiega l’assessore all’Ambiente Miriam Cominelli – hanno causato l’abbattimento di alcune piante e il ribaltamento di zolle che hanno portato al crollo delle sponde di questo vaso, creando problemi rispetto al normale scorrimento dell’acqua che ha scavato il fondo del vaso. Era necessario intervenire sia per riconsolidare le sponde che per riqualificare l’alveo". Il vaso oggetto di intervento si stacca dal Garza in via Trento, prosegue verso Campo Marte, via Milano verso via Corsica. "Raccoglie molta acqua – spiega il responsabile del servizio reticolo idrico minore e tutela rischio idrogeologico Graziano Lazzaroni – compresa quella che Fiume Grande Superiore. Questo fa capire come questi canali siano fortemente interconnessi tra di loro".
Mantenerli puliti è diventata una questione di sicurezza per l’intera città, poiché il reticolo idrico cittadino, nato a servizio dell’irrigazione, oggi ha ormai la funzione di scolmatore. "Da ottobre 2018 a luglio 2020 abbiamo avuto 5 eventi atmosferici terrificanti – ricorda Lazzaroni – il rischio è che il reticolo idrico vada in sovraccarico. Mantenere sgomberi questi canali da possibili tappi è fondamentale per garantire la sicurezza idraulica".