Finite le piogge, con l’arrivo del freddo, tornano a salire le polveri sottili nell’aria bresciana e, in generale, della Pianura padana. Secondo le stime riportate da Arpa Lombardia, per quanto riguarda la sola città di Brescia, negli ultimi dieci giorni le concentrazioni medie di Pm10 sono rimaste poco al di sotto dei 50 microgrammi mc, limite attuale più “generoso“ di quello che chiede l’Oms a tutela della salute, e che bisognerà comunque raggiungere entro il 2040 (per la Lombardia e le altre regioni del Nord è ammessa la deroga del limite del 2030 per questioni orografiche). Tra le centraline cittadine, quella del Villaggio Sereno ha ormai “bruciato“ il bonus europeo dei 35 giorni di superamento dei limiti di Pm10, ed è ormai a 39 giorni di Pm10 oltre i limiti. Peggio la situazione registrata dalla centralina di Rezzato (come avviene ogni anno) che è già a quota 42 giorni di superamento. Negli ultimi giorni, si sono registrate concentrazioni oltre i limiti nella centralina di Sarezzo, rimasta costantemente sopra i 50 microgrammi mc da inizio novembre, ad eccezione del 5 novembre. Ma ancora più impattanti sono gli sforamenti delle Pm2,5, le più insidiose soprattutto per i bambini. Attualmente non è previsto un limite medio giornaliero, mentre è richiesto che non si superi la media di 25 microgrammi m3 all’anno. L’Oms ritiene, però, che per tutelare la salute non bisognerebbe superare giornalmente la media di 15, annualmente i 5. Negli ultimi giorni si è andati oltre quella soglia quasi ovunque, a Brescia. La centralina Brescia San Polo ha rilevato 40 microgrammi mc l’1 novembre, 39 il 6 novembre.
Federica Pacella