Darfo Boario Terme, 7 novem,bre 2024 – Erano le 15.30 del 6 novembre 1974, quando un furgone con sopra issata una trasmittente montata sul bastone di una scopa, dai boschi di Ossimo, ha trasformato il mondo della comunicazione, facendo da supporto alla nascita di Radio Valle Camonica, prima radio pirata e, dal 1975 privata e legalmente esistente d’Italia.
L’unica che da allora a oggi ha avuto un palinsesto mai interrotto. Ad accendere la trasmittente, allora, come ogni giorno da 50 anni a questa parte è stato Mauro Fiora, nato a Borno e di certo uno tra i volti più noti della più grande delle valli bresciane. Un giornalista che di diritto è entrato nella storia italiana grazie al suo intuito e grazie all’emittente che rappresenta il popolo camuno, ora ascoltabile in tutto il mondo grazie a internet.
"Ho iniziato coi primi bollettini – spiega Fiora – utilizzando il cb. Una volta alla settimana leggevo un notiziario alle 20.30, sul canale 9. Un giorno mi è stato proposto di comprare una ricetrasmittente nuova che era montata su un carrarmato americano. Era molto più potente dei normali cb. Ho poi scoperto che era in grado di entrare nella modulazione di frequenza. Non era legale, ma ho voluto provare, con alcuni amici, con cui abbiamo attrezzato un mezzo mobile. È successo 50 anni fa e sono stato io a schiacciare il pulsante che ha inviato nell’etere “W l’Inghilterra” di Claudio Baglioni”.
Non è stata una scelta musicale voluta, bensì una casualità. "Prima di andare a Ossimo per sperimentare la trasmissione siamo passati al negozio Damiola, rivenditore di televisori e radio che ci ha dato un pacchetto di dischi da jukeboxe. Abbiamo preso quello in cima alla pila. Lo ricordo come fosse oggi. Fumavamo tutti e quasi non si vedeva all’interno. Una volta pigiato il bottone la musica ha iniziato a suonare”.
Amatissima, Radio Valle Camonica, inizialmente non aveva un nome. Veniva chiamata "Aradio” da un jingle di Fiora, che chiedeva di spedire la corrispondenza alla casella postale 34 di Darfo, dove arrivavano anche 150 lettere al giorno. I collaboratori in 50 anni sono stati oltre 300. Qualche tempo fa un anziano ha lasciato detto ai suoi cari di seppellirlo con una radio nella bara: “Così potrò sentire Mauro anche da lassù”.