Castelli Calepio (Bergamo), 27 dicembre 2020 - Era una banda tutta nostrana, composta da bergamaschi, quella entrata in azione la febbraio per ben due volte in due settimane in Franciacorta: prima a Cazzago San Martino e poi a Corte Franca. E non si esclude che possa essere l’artefice di altri colpi ai danni di attività della zona. Ad assicurarne i componenti alla giustizia sono stati i pm Gianluca Grippo e Marzia Aliatis della Procura di Brescia e i carabinieri della compagnia di Chiari, coordinati dal tenente colonnello Carlo Passini, dopo mesi di indagini capillari, condotte con grandissima attenzione e che nelle scorse ore, li hanno portati ad arrestarli. Sono pregiudicati, tutti noti per reati contro il patrimonio. Risiedono nella zona di Castelli Calepio, sul confine tra il Bresciano e la Bergamasca, e hanno 62, 49 e 38 anni. Ora si trovano in carcere a Bergamo a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Le indagini sul conto dei tre non sono terminate. I rapinatori erano entrati in azione domenica 16 febbraio al supermercato Famila all’interno del Centro Commerciale Le Torbiere, intorno all’orario di chiusura. Due di loro hanno fatto irruzione attorno alle 19, col volto in parte travisato e armati di pistola. Hanno poi raggiunto gli uffici e puntato le armi contro il direttore e una commessa, da cui si sono fatti consegnare parte dell’incasso: circa 10mila euro. Per il complesso franciacortino non era la prima rapina. Nel 2019 un commando armato aveva assaltato le Torbiere, prendendo di mira una gioielleria, depredata di 50mila euro in gioielli. Non ci sarebbero collegamenti, al momento, tra le due bande. Sempre i bergamaschi avevano preso di mira, il 4 febbraio, l’ufficio postale di Cazzago San Martino. In questo caso il bottino fu esiguo: appena 250 euro. A entrare nella struttura sono stati due dei bergamaschi, entrambi col volto coperto da un passamontagna. Uno di loro impugnava una pistola. Ad aiutare i carabinieri sono state le immagini di videosorveglianza del centro commerciale Le Torbiere e dell’ufficio postale di Cazzago San Martino, dove in particolare alcune telecamere in zona avevano filmato i malviventi a volto scoperto mentre raggiungevano il complice fermo ad attenderli su un’auto.